Forza Italia, appello dei delusi a Berlusconi «Caro Silvio, il nostro posto è con Tosi» Il gelo del commissario: non si torna indietro
Dopo il via libera al tavolo nazionale sulle candidature da parte di Niccolò Ghedini e quello del commissario regionale Adriano Paroli, a quegli esponenti di Forza Italia (o ex) delusi dall’indicazione di Federico Sboarina come candidato sindaco del centrodestra, non rimaneva che un’ultima disperata mossa: rivolgersi direttamente a Silvio Berlusconi. È partita così una lettera all’ex Cavaliere che denuncia il «diktat tutto romano che imporrebbe a Forza Italia di sostenere il candidato salviniano Federico Sboarina, fintamente civico e realmente legatissimo alla Lega Nord».
Significative le 23 firme in calce: si va da esponenti legati all’area ai fratelli Massimo e Alberto Giorgetti, ovvero i grandi sconfitti di questa partita (Elena Traverso, Francesca Zivelonghi, Serena Cubico, più alcuni sindaci della provincia, da Cerea a Nogara a Salizzole ad Albaredo e altri), a personalità che si sono allontanate Forza Italia per sostenere Flavio Tosi (gli assessori Alberto Bozza, Gian Arnaldo Caleffi, Anna Leso, Luigi Pisa; i consiglieri comunali Salvatore Papadia e Gianluca Fantoni; i presidenti di Amt Stefano Ederle, di Acque Veronesi Niko Cordioli, di Solori Damiano Monaldi). «A Verona sta nascendo un laboratorio politico importante, in accordo con il mondo vicino a Flavio Tosi - si legge nella lettera a Berlusconi - Noi reclamiamo, come esponenti di Forza Italia, il diritto di aderire a questo laboratorio e di esserne perno fondamentale». Ieri, è tornato sulla questione anche lo stesso Alberto Giorgetti, inizialmente indicato come candidato sindaco da Berlusconi e che per altro aveva dichiarato la sua disponibilità a fare da vice al leghista Tosato, con alcune dichiarazioni all’Adn Kronos: Sboarina, ha detto il deputato forzista, «è un cavallo di Troia mandato a Verona per svuotare il partito, come ha fatto Bitonci a Padova». Di qui la richiesta «di tornare al tavolo nazionale, indicando un nome che sia reale espressione di FI».
Di fronte alle proteste, il commissario Paroli alza le braccia. «Purtroppo a Verona ho trovato una situazione difficile - spiega - Mi sarebbe piaciuto sostenere Giorgetti. Poi ho tifato per la candidatura di Massimo Ferro, e continuo a pensare fosse il profilo ideale. Ma, una volta che l’indicazione è di creare a Verona la stessa coalizione che governa la Regione Veneto, non potevamo mettere veti, l’alternativa sarebbe stata andare da soli senza possibilità di ballottaggio. Non ho il piacere di conoscere Sboarina, ma me ne è stato parlato molto bene. Ai delusi dico che può capitare che sia indicato un candidato che non piace del tutto, ma quando accade va appoggiato. È questa la regola delle coalizioni». Sulla stessa linea Davide Bendinelli, coordinatore provinciale del partito a Verona con Massimo Giorgetti. «In un momento delicato come questo sarebbe meglio pensare all’unità politica del partito, anziché creare uno scompiglio che non fa bene a nessun - dice - Io starò dove mi indicherà il partito di stare. Se altri non vorranno adeguarsi, prenderanno la loro strada. Ma io mi auguro che alla fine tutti i mal di pancia rientrino».
Paroli Anche se il candidato non piace, va sostenuto. Siamo in coalizione Bendinelli Io seguo le indicazioni del partito, creare scompiglio fa male La lettera a Berlusconi A Verona sta nascendo un laboratorio politico con Tosi, vogliamo esserne parte