Tagli alle fondazioni, protesta a Firenze «Il bis? A Verona»
Da tutta Italia, da tutte le fondazioni lirico–sinfoniche del Paese. Ieri i dipendenti dei più importanti teatri italiani si sono dati appuntamento a Firenze per manifestare a sostegno del sistema lirico nazionale e delle fondazioni e contro i tagli che potrebbero arrivare dalla riforma dello spettacolo dal vivo e dalla legge 160 approvata lo scorso anno. Scelta non casuale quella di Firenze perché proprio lì, giovedì e venerdì, si terrà il G7 della cultura, con i ministri dei principali stati del mondo che si incontreranno in città. Quindi, almeno 800 tra maestri d’orchestra, cantanti del coro, maestranze e amministrativi hanno sfilato per le strade del capoluogo toscano in un colorato corteo che ha alternato cori celebri e romanze famose lungo il tragitto. Buona a quanto prevede la legge 160». Si tratta della legge che impone il pareggio di bilancio alle fondazioni lirico–sinfonico, pena il declassamento a teatri non più di produzione, ma di semplice circuitazione e il taglio del Fus. «Alla fine della manifestazione – spiega Paolo Seghi, segretario provinciale Slc Cgil – abbiamo consegnato una lettera al prefetto nella quale abbiamo ribadito tutte le nostre perplessità e la richiesta di cambiare la norma». La lettera, secondo le rassicurazioni avute in prefettura, sarà recapitata al prossimo Consiglio dei ministri.
Ma la manifestazione di Firenze ha prodotto un altro risultato: l’obiettivo, infatti, è quella di replicarla a Verona, in tempi brevi.
rappresentanza di lavoratori da Verona che hanno raggiunto la Toscana con due pullman e auto private. «Eravamo un’ottantina – spiega Dario Carbone, segretario provinciale Fials – soddisfatti di partecipare a una manifestazione che ha coinvolto l’intera città. Il risultato è stato importante e ha messo sotto i riflettori la contrarietà dei lavoratori