Dialetto, libertà e goliardia Torna il rock dei Rumatera
#Ricchissimi, al New Age il nuovo album della band veneziana
«Con questo disco diventeremo “ricchissimi”. Ci stiamo preparando, abbiamo iniziato a comperare vestiti adeguati e a studiare i ricchi: ci informiamo per non fare brutte figure quando lo diventeremo davvero». Sabato, con un concerto al New Age di Roncade (ore 21.30, info www.newageclub.it), uscirà il nuovo album dei Rumatera, la band veneziana che, numeri alla mano, è la più seguita della regione. «#Ricchissimi» parla di amici e ragazze, territorio e desideri, e lo fa (quasi) totalmente in dialetto veneto. Oggi i Rumatera sono in tre, Giorgio «Gosso» Gozzo, Luca «Sciukka» Perin, e Daniele «Bullo» Russo, che abbiamo intervistato.
La profezia della ricchezza improvvisa chi l’ha formulata?
«Da anni gli amici ci dicevano che, per avere successo, dovevamo fare una canzone in italiano... e così la seconda traccia del disco è proprio Canson in italiano. Ora aspettiamo di diventare ricchi sfondati. L’hashtag è un richiamo ironico a «#Riccanza», il reality show sui veri ricchi».
L’inizio è promettente, la foto di copertina l’avete scattata a Hollywood!
«Il concetto è sempre quello... siamo elegantemente vestiti in un completo tricolore e stiamo “abusivamente” realizzando una nostra stella sulla walk of fame di Hollywood! Purtroppo veniamo scoperti da un poliziotto che ci corre dietro, sul retro di copertina».
L’esordio, come da tradizione, sarà al New Age di Roncade. Che spettacolo avete preparato?
«Le novità saranno tante. Quella più grossa è che siamo in tre sul palco e che lo spettacolo sarà incentrato su questo numero. Tre ad esempio saranno le ragazze a cui è affidata l’animazione. Sabato la nostra Lady Poison non sarà sul palco perché si è infortunata sulle piste da sci. Appena si rimetterà sarà dei nostri!».
Dopo il New Age inizierà il tour?
«Ci saranno tre “release party”, il 14 aprile a Roma, il 10 maggio Londra e il 26 maggio Desio, in Lombardia. Il tour vero e proprio inizierà a fine maggio. Vogliamo suonare anche all’estero: la musica è un linguaggio universale, il dialetto non è un limite».
Quali sono le novità di «#Ricchissimi»?
«I testi sono in dialetto a parte Canson in italiano. Musicalmente ci sono tante novità: alcuni brani sono sul nostro passato come Cioci e Scaltenigo, ma abbiamo esplorato il folk in Na seen e l’elettronica in Coa boca da perseghi.
Il disco ha anche due ballad, è il segnale che state crescendo?
«Con Amore randajo e Ombre de notte volevamo esplorare anche questo. L’album dà un’immagine della band più matura, le tematiche sono per lo più goliardiche ma c’è spazio anche per la riflessione: certo il nostro must è mai prendersi troppo sul serio».
Il vostro ultimo video «Ghe s...» sta diventando virale, ve lo aspettavate?
«È un concept-tutorial su come usare questo intercalare veneto, visto che ha sempre generato curiosità nei “foresti”. Il risultato di 80 mila visualizzazioni in così poco tempo è stato una sorpresa».