Verona, cresce la produzione Bauli: «E il 2017 è partito bene»
Indagine di Confindustria, nell’ultimo trimestre 2016 +2%
VERONA Nell’ultimo trimestre del 2016 cresce, dopo due trimestri quasi piatti, la produzione industriale a Verona: un più 2,04 per cento che fa ben sperare tanto più che era dal dicembre 2015 che non si registrava un incremento di oltre due punti percentuali.
Lo rivela l’ultima indagine congiunturale di Confindustria Verona. L’incremento della produzione si accompagna a quello delle vendite su tutti i mercati, in particolare quello domestico che segna un recupero del 4,54%.
Le previsioni per il primo trimestre 2017 prospettano un ulteriore crescita della produzione al +2,48%. Un clima positivo condiviso tra gli imprenditori: solo uno su dieci si aspetta una diminuzione dei livelli produttivi. Tornano ad essere positive le prospettive degli ordini per i mercati domestici (+0,37%), mentre si consolidano quelle sui mercati esteri ( +1,35%). Crescita stabile anche per il comparto dei servizi: il fatturato è in aumento per il 57% delle aziende intervistate, la capacità produttiva è normale o soddisfacente per il 93% (era 83% nel secondo trimestre). Quanto ai dati occupazionali, segnalano il cambiamento di clima rispetto alla prima parte del 2016, indicando comunque una variazione che seppur positiva non indica ancora un radicale cambio di passo, sia per il 4 trimestre 2016 (+1.27%) che per il primo del 2017 (+0,74%).
«A Verona - dice il presidente della Confindustria scaligera Michele Bauli - il trend internazionale è confermato con il 2016 che si è chiuso con tutti segni più e un 2017 che si è aperto in un clima di previsioni positive con nove imprenditori su dieci che si aspettano o stabilità o crescita della produzione nel primo periodo dell’anno. Tuttavia in linea con il contesto nazionale non possiamo ancora parlare di un diffuso ottimismo perché i dati sul clima di fiducia ci disegnano una situazione all’insegna dell’equilibro con il dato che ancora non arriva alla sufficienza (5,60 in una scala da 1 a 10). Se da un lato perciò le imprese veronesi e le loro produzioni sembrano agganciate ai trend europei dall’altro risentono di tutti i punti deboli del nostro Paese».
In un giudizio su valori tra 1 e 10, in riferimento alla situazione internazionale, il punteggio è leggermente aumentato rispetto alla precedente rilevazione e si attesta a 5,85 punti. Il contesto nazionale è invece percepito come in maggiore difficoltà (5,33 punti). «Il lato positivo è dato dall’export - dice Bauli -quello negativo una crescita che rimane ancora troppo debole e il panorama politico incerto».