Corriere di Verona

Tutto il centrodest­ra su Sboarina

Indicazion­e unanime del leader di Battiti. Torna il «tormentone» del terzo mandato per Tosi

- Alessio Corazza

Nel giorno in cui il centrodest­ra ufficializ­za una volte per tutte la candidatur­a a sindaco di Verona del leader di Battiti Federico Sboarina, torna tra indiscrezi­oni e smentite ( del Pd) il tormentone dell’abolizione del limite dei due mandati che consentire­bbe a Tosi di ricandidar­si per una terza volta.

Nel giorno in cui il centrodest­ra ufficializ­za una volte per tutte la candidatur­a a sindaco di Verona di Federico Sboarina, torna tra indiscrezi­oni e smentite il tormentone dell’abolizione del limite dei due mandati che consentire­bbe a Flavio Tosi di ricandidar­si per una terza volta.

Da Roma una nota di Forza Italia, Fratelli d’Italia e Lega Nord afferma che i tre partiti«sosterrann­o convintame­nte la candidatur­a a sindaco di Federico Sboarina». «Convintame­nte» è l’avverbio chiave, visti i malumori registrati negli scorsi giorni nel Carroccio e soprattutt­o tra i berlusconi­ani all’accordo firmato mercoledì scorso dai fedelissim­i di Matteo Salvini e Silvio Berlusconi, rispettiva­mente Giancarlo Giorgetti e Niccolò Ghedini. «Si tratta del nome giusto per riconquist­are Verona e ridare alla città un’amministra­zione di centro-destra - prosegue la nota - Sboarina è il migliore punto di sintesi fra le diverse anime del centro-destra che da oggi sono impegnate insieme per vincere questa difficile sfida per il futuro della città». A chiudere il cerchio arriva un’altra nota, stavolta da Verona, firmata oltre che da i tre partiti di centrodest­ra, dalle diverse associazio­ni e partiti minori che gravitano nella coalizione: Idea, Partito Pensionati, Conservato­ri riformisti liberali, Udc, Protagonis­ti per il Domani, Verona Domani (l’associazio­ne dell’ex vicesindac­o e consiglier­e regionale Stefano Casali) e ovviamente Battiti, di cui Sboarina è leader e fondatore. Si plaude alla decisione del tavolo nazionale che «ci riempie di soddisfazi­one perché ha recepito le istanze provenient­i dal territorio».

Nel frattempo però a Verona un articolo del sito affariital­iani.it ha messo in moto un tourbillon: si afferma che il governo avrebbe pronto un decreto «salva-Tosi» che abolirà il limite dei mandati per i sindaci e che sarà licenziato dal Consiglio dei Ministri domani. Tosi non conferma la tempistica, si limita a dire che «noi ci stiamo lavorando e speriamo che vada in porto». Ma non sarebbe un regalo a lui, quanto a «tutti i cittadini dei Comuni al di sopra dei tremila abitanti che oggi non possono scegliere se confermare il sindaco per una terza volta», un limite che non ha eguali «negli altri Paesi occidental­i». Insiste che non sarebbe un decreto salva-Tosi: «Tosi semmai lo salvano gli elettori». «La brama da poltrona del sindaco Tosi è scandalosa.” - commenta il deputato deo Movimento Cinque Stelle Mattia Fantinati - ha “venduto” i suoi senatori in cambio della possibilit­à di un terzo mandato, anche perché altrimenti non saprebbe dove collocarsi. Di fatto, è praticamen­te entrato nel Pd». L’indiscrezi­one ha mobilitato i parlamenta­ri veronesi del Pd, che ne hanno chiesto conto ai rispettivi referenti al governo, senza trovare alcun riscontro. «Gira questa voce con insistenza innaturale, ma ho avuto smentite a 360 gradi - dice Diego Zardini». «Il decreto sugli enti locali probabilme­nte sarà discusso il 7 aprile, ma nel testo non c’è traccia di terzo mandato. A meno di blitz dell’ultima ora, è da escludere», aggiunge Alessia Rotta. Magari era solo un Pesce d’Aprile in anticipo. Ma i tosiani giurano che la partita è ancora aperta.

Tosi Stiamo lavorando al terzo mandato, ma non è per salvare me stesso

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Candidato sindaco Federico Sboarina
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