Lo shopping center da 170 milioni
Apre Adigeo, attesi per il debutto 50 mila visitatori al giorno. Tosi: porta risorse e lavoro
Oggi alle 9 apre Adigeo, il centro commerciale di Verona Sud per il quale sono stati investiti 170 milioni: conterrà 130 negozi, una ventina di ristoranti e bar, occuperà circa mille persone. Atteso un flusso medio di 25 mila persone al giorno, ma saranno circa il doppio all’esordio, da oggi e per tutto il weekend. Tosi: «Presto tutto si assesterà. Abbiamo creduto a questa opera, porta lavoro, opere viarie per 15 milioni e risorse, e riqualifica un’area industriale abbandonata».
Più che un centro commerciale, una specie di monumentale piazza del consumo. Eccolo Adigeo, colosso che vuol sedurre e rassicurare. «La nuova porta della città», azzarda Enrico Biffi di Cds Holding, ovvero il costruttore. E in effetti non sembra andare lontano dalla verità, perché il nuovo shopping center si impone con tutta la sua mole a soli cinquecento metri dal casello autostradale di Verona Sud, quello che imbocchiamo tutti per approdare in centro. Oggi alle 9 apre vetrine e garage al pubblico, ieri ha cominciato a svelarsi agli addetti ai lavori - leggi inaugurazione informale con il sindaco e i manager - con un impatto visivo di grande forza. E d’altronde i numeri sono commisurati: 170 milioni di investimento su un progetto che data circa nove anni ma solo diciotto mesi di lavori in cantiere (quasi un record), una mole di denaro che ha come sbocco finale 47 mila metri quadri di superficie, 130 negozi con alcuni marchi al debutto in Veneto o addirittura in Italia, 21 punti dedicati alla ristorazione. Tutto esaurito, nel senso che ogni spazio è stato affittato.
Dotazione di posti auto
Ma la cifra che fa forse più impressione è questa: 25 mila visitatori di media al giorno stimati a regime, 50 mila oggi e nei primissimi giorni di apertura, quando ovviamente sarà enorme il potere della curiosità e della scoperta. La parola «assalto», tante volte usata a sproposito, sembra adeguata. Flavio Tosi non si preoccupa: «Intanto ci sono più di duemila posti auto coperti, stiamo parlando di una dotazione notevolissima. È chiaro che nei primi giorni è immaginabile una forte affluenza, come succede per qualsiasi grande apertura, ma poi si andrà verso un assestamento. C’è da dire che ci sono 15 milioni investiti dai privati in infrastrutture stradali, grazie a questa e ad altre riconversioni (Bricoman, ndr)». Proprio ieri ha debuttato il nuovo svincolo verso la tangenziale Sud da via Vigasio. Il ritornello del sindaco è questo: «La nostra amministrazione ha creduto in questa trasformazione perché vuol dire zero consumo di suolo, cioé stiamo parlando di un complesso industriale dismesso, e perché il centro commerciale non fa concorrenza ai negozi di vicinato ma la fa agli altri centri commerciali. Chi da Verona prima andava a Bussolengo, a Sona, a San Martino Buon Albergo, San Giovanni Lupatoto, oggi ha questa opportunità. E quindi - aggiunge Tosi - credo sia un arricchimento in termini di mille posti di lavoro, e anche di risorse, nel senso che finora Verona si prendeva il traffico degli altri centri commerciali fuori Comune, senza ricevere nulla. Oggi abbiamo anche le risorse». Enrico Biffi, patron di Cds Holding, nega rischi di paralisi: «Abbiamo studiato a lungo i possibili impatti del traffico, l’abbiamo fatto attraverso consulenti specializzati. È tutto sostenibile».
Asse sulla Serenissima
Il centro commerciale sorge sulle ceneri, lo sappiamo, delle vecchie Officine Adige, un’area sterminata (14 milioni di metri quadri) che nel progetto della Cis di Bruno Tosoni doveva trasformarsi in una CityLife versione scaligera. Invece è diventata una storia di business lungo l’asse della repubblica Serenissima e allungatasi fino alla lontana Amburgo. La bresciana Cds (di Erbusco) rilevò inizialmente l’area e assunse parte del progetto, ha trovato nel gruppo tedesco Ece il soggetto investitore, ha affidato ai trevigiani (di Resana) dello studio di Francesco Conte lo sviluppo commerciale. Ma la grande spinta è stata data dall’adesione iniziale, convinta, di Aspiag e Inditex. Ovvero, di Despar-Interspar che qui pianta un ipermercato da 4.500 metri quadri, e di Zara. Due giganti che si sono trascinati tutti gli altri. Viene da dire: ma non si crea un ingorgo di offerta? «Questo centro commerciale ha una grande forza - riflette Francesco Conte - e si chiama location. È in piena città, e questo è raro. Gli shopping center si trovano in gran parte nei comuni di cintura». Il successo lo impone il luogo.
Il lusso tra le vetrine
Adigeo vuole distinguersi per bellezza e stile. «Centro commerciale veramente innovativo rispetto agli standard che ci sono in Italia», elogia Tosi. «Farà parlare di sè», si inorgoglisce Christoph Augustin, managing director international di Ece, «ci sarà una bellissima atmosfera». Le grandi vetrate, il boulevard con imponente scalinata lungo viale delle Nazioni, la food lounge al primo piano sembrano parlare di tutto questo. Alcuni dei servizi garantiti sono ormai di prammatica, come il wi-fi gratuito o lo spazio per il cambio pannolino dei piccolissimi visitatori, altri sembrano più innovativi, come l’uso del codice Qr per scovare il negozio o recuperare l’auto nell’enorme garage a due livelli.
Ma forse alla gente interessa di più trovare i marchi o il food più sfizioso. Tralasciando le classiche presenze, vale la pena segnalare Primark, brand irlandese della moda low cost che aprirà in estate, Guess, Lego, New Balance, Superdry, Tommy Hilfiger, Harmont & Blaine. Nel cibo, la bandiera veronese sventola con Rana e Bauli, ma si scorgono nomi inconsueti come Dispensa Emilia, Baccanale, Kfc, il brand mondiale del pollo fritto. Perché sarà pure elegante, ma l’Adigeo offrirà anche cibo pop.
Il sindaco Nuovi occupati, zero consumo di suolo. E non è vero che toglierà ossigeno ai negozi di vicinato I manager Farà parlare di sé per la bellezza. E con le opere viarie il traffico sarà sostenibile anche nei giorni più critici