Hellas a due punte Luppi: «È la ricetta per andare in A»
Lo storico centravanti degli anni ‘70: «Siligardi e Ganz, con Pazzini, vanno sfruttati»
Un Hellas a due punte è possibile. E, dice Livio Luppi, storico centravanti gialloblù negli anni ’70 (col Verona fu promosso in Serie A nel 1975), consigliato: «Ci sono degli uomini in grado di garantire alla squadra i gol necessari per cogliere la promozione».
Domenica, con il Pisa, per la seconda volta in questo campionato, Fabio Pecchia ha impiegato come modulo di partenza il 3-5-2. Al fianco di Giampaolo Pazzini è stato schierato Luca Siligardi, autore non soltanto di una prestazione di valore, ma anche del gol che ha dato il provvisorio vantaggio all’Hellas. La soluzione del doppio attaccante ha fatto bene al Verona e allo stesso Siligardi, mai così efficace finora: «Ha grandi qualità tecniche. Quando parte sulla fascia non riesce a incidere allo stesso modo», dice Luppi.
Lui, che Siligardi l’ha visto in presa diretta da ragazzino: «L’ho seguito nella Dorando Pietri, squadra di Eccellenza di Carpi in cui giocava mio figlio. Si notava che il suo spessore era notevole: era un sedicenne con evidenti doti. Per questo lo suggerii al Verona, all’epoca di proprietà di Giambattista Pastorello. Il club, però, non sborsò quanto richiesto e l’affare non si realizzò. Siligardi poco dopo è passato nelle giovanili dell’Inter».
A Verona, tuttavia, non è riuscito a convincere. Nell’annata di Serie A si discuteva del suo adattamento alla categoria. In quella in corso, invece, si sono addensati dubbi persistenti sul rendimento di un uomo che poteva (e doveva) trovare i colpi da match-winner e che, al contrario, in rari momenti li ha estratti dal cilindro: «Ha un carattere piuttosto timido – aggiunge Luppi – e quest’aspetto può averlo limitato in una realtà esigente qual è quella di Verona. Ma le sue capacità non sono in discussione: se impiegato per quelle che sono le sue attitudini il suo contributo potrà essere determinante per spingere verso la A una squadra che, detto con franchezza, da troppo ha smarrito il passo che l’aveva condotta in alto».
Siligardi, d’accordo, ma poi anche Ganz: ferma restando la presenza di Pazzini, là davanti non mancano le soluzioni. Luppi sottolinea: «Il Verona ha vissuto il proprio momento migliore quando segnava gragnuole di reti. Dopo è calato in fase realizzativa, mentre non ha smesso di prendere gol evitabili, come quello subito col Pisa. Significa che urge essere più efficaci sul piano delle conclusioni. Per questo, giocare con due attaccanti, considerato che nelle fila gialloblù c’è, con Pazzini, gente del valore di Siligardi, Ganz e del mio omonimo Luppi, resta la soluzione più utile. Ci sono dieci turni da affrontare e occorre sfruttare le potenzialità che ci sono, anche perché il cammino che aspetta il Verona è complicato, a cominciare dalla prossima trasferta con il redivivo Trapani».
Livio Luppi Siligardi ha un carattere timido, un aspetto che può averlo limitato
Mancano dieci gare, il Verona deve sfruttare tutte le sue potenzialità