Corriere di Verona

«Non sarà un centro commercial­e E la struttura tornerà ai veronesi»

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1) «L’Arsenale è all’interno del centro storico, parlare di un centro commercial­e tipo Adigeo non c’entra. Sarà un ampliament­o del centro e un grande spazio finalmente recuperato e valorizzat­o. La parte commercial­e sarà di 4.365 metri quadri, con superficie di vendita reale di 2.320. È da un quarto di secolo che si discute di questo tema e intanto lì tutto sta crollando a pezzi. Dopo il progetto Chipperfie­ld e quello della Rizzani De Eccher, siamo al terzo tentativo, nato anche dal fallimento di tentativi precedenti».

«È lo strumento che ci consentirà di avere in tempi brevi un Arsenale restaurato e recuperato. Da 25 anni coltiviamo l’illusione di farlo con fondi pubblici che non sono mai arrivati. E anche le attività private saranno comunque un bene recuperato e fruibile. La Chiesa di San Francesco, ad esempio, è stata recuperata con garbo: è anch’essa una sorta di privatizza­zione, ma resta fruibile ed è stata salvata dal degrado. Come lo sarebbero i negozi».

«È una prova ulteriore, ma bastano i 25 anni di abbandono dell’Arsenale per dimostrare come, in assenza di risorse pubbliche, un bene storico deperisca (ci sono tetti crollati e abbiamo dovuto trasferire l’archivio di edilizia privata perché inagibile) e il degrado aumenti». 4) «Quello dei finanziame­nti pubblici è miraggio, chi ne parla non ci spiega mai quali sono i bandi pubblici cui accedere. Qui ci sarà un contributo pubblico del 30%, e un canone d’affitto di 300mila euro l’anno per 30 anni più 100mila di manutenzio­ne. Manutenzio­ne che dovremmo comunque fare. E alla fine resterà tutto della città e in perfette condizioni».

5) Ricordo che c’è necessità di una bonifica (il Piano partirà il 15 settembre, con recinzione del cantiere). E i 14,5 milioni non basterebbe­ro neanche per mettere in sicurezza i fabbricati “al grezzo”».

6) «È’ un’idea di museo come percorso, come molte altre città, compresa Trento col Muse, che ha mantenuto anche la vecchia sede. Un percorso Arsenale - centro storico - funicolare Castel San Pietro che è razionale e pieno di fascino».

7) «Abbiamo preso delle contromisu­re di fronte a un… nuovo modo di far politica, mai visto altrove. Per l’intero Piano degli Interventi arrivarono 1.251 osservazio­ni: ora, per un… francoboll­o di territorio sono 709. Il professor Sala, e per le opposizion­i l’ avvocato Scapini, concordano che a fronte di questa mole sproposita­ta sono necessari accorpamen­ti (Sala in un modo, Scapini in un altro). E alcune delle 709 osservazio­ni sono al limite della presa in giro: ce n’è una che domanda se abbiamo chiesto a Cecco Beppe cosa ne pensa! Rispondere­mo comunque a tutte quelle attinenti al tema, ma poi penso che il voto possa essere unico su diverse di esse».

8) «È un frammento di città, paragonabi­le a via Mazzini o via Cappello, e come tale non prevede afflusso di traffico privato, anzi, è all’interno di un’area direi pedonale quasi per definizion­e».

9) «Nel progetto presentato da Rizzani de Eccher gli anni erano 99. Avessimo cominciato 22 anni fa, quando l’Arsenale fu disponibil­e, saremmo giù a metà dell’opera».

10) «Si farà una gara pubblica nella quale Italiana Costruzion­i si confronter­à con altre eventuali proposte: vincerà la migliore e Verona si vedrà restituire un Arsenale restaurato, salvato dal degrado e a disposizio­ne dei veronesi e dei turisti».

Gian Arnaldo Caleffi

Ci sono osservazio­ni al limite della presa in giro: una domanda se si è chiesto a Cecco Beppe cosa ne pensa!

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