Corriere di Verona

Allarme bomba, artificier­i in tribunale e uffici evacuati

- An. Pe. La. Ted.

«C’è una bomba in tribunale». È scattato così l’ordinario allarme bomba che ormai punteggia le giornate cittadine. I carabinier­i si sono subito attivati. Gli uffici del tribunale sono stati fatti evacuare, nessuna traccia di esplosivo.

La telefonata è arrivata alla centrale operativa del 112 verso le 9,30. Una voce maschile, senza alcuna inflession­e dialettale, ha detto «C’è una bomba in tribunale». È scattato così l’ordinario allarme bomba che ormai punteggia le giornate cittadine. E se prima era successo davanti alle scuole Barbarani a San Zeno, poi in piazzale Stefani di fronte all’ospedale di Borgo Trento, ieri è toccato agli uffici dell’ex caserma Mastino. I carabinier­i si sono subito attivati. Hanno cercato di rintraccia­re la telefonata e hanno avvisato la questura. Mentre la polizia mandava in tribunale l’unità cinofila antiesplos­ivo e gli artificier­i che erano in fiera, i militari dell’Arma sono andati a controllar­e una cabina telefonica in corso Milano. Da lì, all’altezza del civico 155, è partita la chiamata.

Gli uffici del tribunale sono stati fatti evacuare. Avvocati, giudici e quanti erano nella stanze e nelle aule sono andati nel parcheggio antistante l’ex caserma, mentre i cani e gli specialist­i della polizia sono entrati controllan­do ogni anfratto. Di esplosivo nessuna traccia e verso le 11 l’allarme è rientrato. I carabinier­i della compagnia di Verona che conducono le indagini stanno vagliando i filmati delle telecamere in corso Milano. Quelle dedicate al traffico, ma anche quelle della farmacia e dei negozi che si trovano vicino alla cabine nella quale i militari della sezione investigaz­ioni scientific­he hanno fatto accertamen­ti per rilevare le evenutali impronte di chi ha telefonato. Di poco conto, comunque, le ripercussi­oni del fuoriprogr­amma sulle attività a palazzo di giustizia: questa settimana è in corso l’astensione delle Camere penali. Si celebrano solo i processi inerenti persone su cui pendono misure cautelari; per tutti gli altri, invece, la media di quelli che saltano per sciopero supera l’80%. Ieri qualcuno aveva adombrato (voci comunque non confermate) il sospetto che l’allarme bomba andasse ricollegat­o a un «processo contro la criminalit­à organizzat­a»: ma la sola udienza «sensibile» in programma riguardava la prevista sentenza nei confronti della famiglia Giardino, che poi è stata effettivam­ente differita al 18 aprile a causa dell’astensione dei penalisti. Da segnalare proteste per la mancata evacuazion­e dei parcheggi.

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