Alpini a Treviso: l’esodo in massa dei veronesi
La grande kermesse di Treviso nel weekend e la mobilitazione delle nostre penne nere
Saranno almeno settemila gli alpini veronesi che parteciperanno all’adunata di Treviso. E l’Ana scaligera già è al lavoro per organizzare l’appuntamento nazionale in città, nel 2020. Domani speciale di 24 pagine.
Saranno in settemila, almeno, ma è una stima prudente, se non, addirittura al ribasso. Quel che è certo è che a Treviso, per un’«Adunata del Piave» quanto mai simbolica a cent’anni dalla Grande Guerra, Verona sarà presente. Con una speranza, quella di aver presto l’annuncio, da parte dell’Ana, di un appuntamento nazionale su suolo scaligero, nel 2020.
«A trent’anni esatti di distanza dall’ultima, nel 1990. E in una data che corrisponde anche al centenario della fondazione della nostra sezione» spiega il presidente delle penne nere veronesi Luciano Bertagnoli. La trasferta trevigiana, vista la vicinanza, non fa affatto paura. Bertagnoli assicura «un arrivo di massa, organizzato: sfileremo con cinque fanfare». Ad aprire la parata dei veronesi, un nuovo striscione realizzato appositamente per l’appuntamento nazionale. Recita così: «Da Caporetto al Piave, gli Alpini d’Italia per sempre».
«Vogliamo ribadire la nostra costante presenza e il nostro impegno a servizio dell’Italia, nelle difficoltà e nei momenti più felici - spiega il presidente Bertagnoli -. Senza mai dimenticare la lezione della storia: a cent’anni di distanza dal primo conflitto mondiale, ricordiamo quella grande prova di valore che dalla tragica disfatta di Caporetto portò la nostra Italia e i nostri padri a risorgere a nuova vita».
Il tutto all’insegna - sottolineano dalla sezione - della solidarietà, dell’impegno, e dell’aiuto reciproco. La prima emergenza resta ancora quella del terremoto tra Marche, Umbria e Lazio, per il quale prosegue l’impegno degli alpini di Verona, inviati sul posto, dopo le scosse, con compiti di protezione civile. «Noi non abbiamo intenzione di abbandonare nessuno - prosegue Bertagnoli - non si è esaurita la spinta emotiva, continuiamo con la nostra raccolta fondi a favore degli amici dell’Italia centrale. Fino ad ora abbiamo raccolto 130mila euro, sogno di poter consegnare al più presto la cifra tonda di 150mila euro e conto sulla straordinaria solidarietà dei veronesi».
Alla sfilata non ci saranno solo alpini. Le penne nere saranno seguiti da molti volontari e simpatizzanti e, probabilmente, anche da qualche amministratore. L’Ana di Verona, nei giorni scorsi, ha scritto a tutti e 98 i sindaci della provincia per invitarli all’appuntamento. «Mi auguro davvero di poter contare anche sulla loro partecipazione - conclude Bertagnoli -. Anche perché domenica sfileremo per inviare un messaggio di pace, per invitare al dialogo e alla diplomazia in un periodo in cui le “schermaglie internazionali” sembrano farsi sempre più minacciose».
Infine i progetti futuri: «Ci stiamo già preparando per collaborare con gli amici di Trento che l’anno prossimo ospiteranno l’adunata, nell’anno che conclude le commemorazioni della Prima guerra mondiale. Per l’occasione vorremmo creare una sorta di “Casa Verona”, per prepararci al meglio alla ricorrenza».
Il grosso degli alpini veronesi partirà già venerdì. Il gruppo, però, assieme a quelli del Veneto, sarà tra gli ultimi a sfilare (concluderanno i padroni di casa): toccherà a loro, presumibilmente, attorno alle 16 e saranno a capo della delegazione regionale, davanti alla sezione del Cadore.