Petrillo, 3 su 4 non vaccinati anche in Friuli
Primi riscontri da Udine: epatite, scoperto il 76% dei bambini. L’avvocato dell’infermiera: «Noi danneggiati»
Dopo Treviso, anche a Udine conferme di una massiccia scopertura ( tre su quattro) tra i bimbi sottoposti a vaccinazione da Emanuela Petrillo. E lei fa causa all’Usl 3.
Bambini senza anticorpi, dopo Treviso, anche a Udine gli esami dell’azienda sanitaria stanno accertando una massiccia scopertura tra i bambini sottoposti a vaccinazione da Emanuela Petrillo, l’assistente sanitaria allontanata dal Dipartimento trevigiano di prevenzione, La Madonnina, con l’accusa di aver finto di vaccinare i piccoli.
Ieri è stata l’azienda sanitaria 3 del Friuli Venezia Giulia a diffondere la notizia: il 76 per cento dei 203 bambini sottoposti alle analisi della task force, istituita per fronteggiare l’emergenza vaccini a Codroipo (Petrillo è stata in servizio in Friuli dal 2009 al 2015), è risultato privo di copertura per l’epatite. Come a Treviso, anche a Udine si ripete quindi lo schema accusatorio, con esami che proverebbero una «falsa vaccinazione» nei bimbi seguiti da Petrillo che è ormai formalmente indagata non solo dalla procura di Treviso, per peculato, omissione in atti d’ufficio e falso ideologico ma anche da quella di Udine che le contesta omissione in atti d’ufficio e falsità in dichiarazioni.
Il sostituto procuratore di Udine Claudia Danelo non ha valutato il peculato, la procura friulana sembra orientata verso un’eventuale fattispecie di danneggiamento. «Al momento è l’unica iscrizione - ha spiegato il procuratore di Udine Antonio De Nicolo -. Altre potrebbero seguire quando la Procura avrà fatto chiarezza su come avveniva concretamente la somministrazione dei vaccini e ricostruito giorno per giorno quello che è successo». I magistrati udinesi non escludono la possibilità che Petrillo abbia agito in concorso con qualcuno o che qualche altro operatore abbia commesso gli stessi presunti reati, indipendentemente da lei.
«Ce l’aspettavamo, a fronte della denuncia da parte dell’azienda sanitaria friulana era inevitabile che si arrivasse all’iscrizione – dice l’avvocato della 31 enne, Paolo Salandin -. Aspettiamo di vedere bene cosa contestano. Come diciamo dall’inizio, in questa storia sono molte le cose a non convincere, a cominciare dai numeri delle presunte mancate vaccinazioni». Salandin lascia intendere che dietro alle accuse a Petrillo potrebbe esserci dell’altro e mentre l’inchiesta friulana prende forma, è sul fronte trevigiano che il legale gioca d’anticipo con una lettera inviata all’Usl 2 annunciando azioni, civili e penali, per i danni patiti da Emanuela Petrillo nei giorni in cui l’azienda ha reso noto il caso delle presunte false vaccinazioni.
Una lettera, inviata alla direzione generale dell’azienda sanitaria, già alla fine di aprile, il cui obiettivo prescinde dagli accertamenti in corso all’Istituto superiore di sanità sul sangue prelevato, alla presenza dei carabinieri dei Nas, ai bambini ai quali sarebbero state fatte le finte vaccinazioni e da quello che sarà lo sviluppo dell’inchiesta della procura di Treviso.
«Perché il danno comunque c’è già stato – spiega l’avvocato Salandin -. Nello spazio di pochi giorni l’azienda sanitaria ha deciso di diffondere pubblicamente la notizia, sparando a zero sulla mia assistita senza avere prove concrete della sua presunta colpevolezza». La lettera è una sorta di annuncio di una causa civile per danni, perché il clamore suscitato dalla conferenza stampa indetta dall’Usl per annunciare il caso, con i riferimenti forniti che avrebbero portato all’identificazione di Petrillo, le avrebbe provocato conseguenze e danni, personali e fisici, immediati.
Ma non è solo sul piano civile che Salandin intende puntare, la valenza della lettera, precisa il legale, è anche penale: «Vi sono state molte dichiarazioni diffamatorie. Con un comportamento davvero poco prudente per un ente pubblico in un momento nel quale, in mano, aveva solo sospetti e un’indagine archiviata». Da qualche giorno, inoltre, Salandin riferisce di essere oggetto di alcune chiamate da parte di: «Asseriti professionisti romani che mi invitano a lasciar perdere, ad abbassare i toni. Chiamate e numeri a me sconosciuti che sto valutando di segnalare alla procura».