Muore a 42 anni durante l’intervento alla tiroide
Un intervento di routine e non urgente alla tiroide, di quelli che vengono eseguiti una volta a settimana all’ospedale di Rovigo, ieri mattina è finito in tragedia. Alessandra Braga, una 42enne di Rottanova di Cavarzere (Venezia), è morta alle 11.10 nel reparto di otorinolaringoiatria al «Santa Maria della misericordia» di Rovigo. Ad avvisare la Procura di Rovigo dell’accaduto è stato il direttore generale dell’Usl 5 Antonio Campostella, secondo il quale «si è trattato di un evento improvviso e imprevedibile». Compostella ha già annunciato che avvierà un’indagine interna. La donna, che il 19 aprile aveva terminato la fase preoperatoria, stando al resoconto di Campostella ieri in ospedale ha affrontato senza problemi l’anestesia eseguita dall’equipe medica guidata dal dottor Flavio Michielan. Anche l’intervento chirurgico alla tiroide, a cura del primario Giovanni Tonoli, è filato liscio risolvendosi in un’ora. Al momento di suturare la ferita, però, sono insorte delle complicazioni. Il cuore della donna, che è sempre stata intubata, ha diminuito bruscamente i battiti. Sono così partite le manovre di rianimazione, durate circa un’ora. Alessandra è stata anche accompagnata in emodinamica per un ultimo disperato tentativo, ma ormai il cuore aveva smesso di battere.
La donna, che gestiva un’azienda agricola a Rottanova, dove viveva insieme al marito Cristiano, autotrasportatore, e alle figlie Lucia e Camilla, è stata sottoposta all’intervento dopo un anno impegnativo per la sua salute.
Nell’aprile 2016 era stata operata all’ospedale rodigino per un’insufficienza acuta al cuore e in quella circostanza era emersa la patologia alla tiroide. Sottoposta ad angioplastica a causa di una vasculopatia autoimmune, ovvero un malfunzionamento dei vasi sanguigni, per un anno era stata curata con farmaci antiaggreganti. Finiti i 12 mesi di medicine, Alessandra ha potuto affrontare l’intervento ospedaliero alla tiroide che sarebbe stato incompatibile con l’assunzione di quel tipo di medicinale. Solo qualche giorno fa gli amici, su Facebook, le avevano augurato il meglio. Gli stessi che ieri l’hanno salutata con affetto, ancora sconvolti.