Safilo, magazzino in tilt: crollano le vendite
Ricavi in calo del 20% nel primo trimestre. E sugli utili pesa il caso Gucci
Il nuovo magazzino automatico di Padova va in tilt e Safilo perde il 21% di vendite nel primo trimestre. Il malfunzionamento legato all’avvio del nuovo sistema Sap era stato anticipato, ma solo ieri, con i numeri della trimestrale, si è è avuta la dimensione del fenomeno. Tradottasi in un crollo delle consegne e quindi delle vendite del 21%, 65 milioni di euro in meno, scese da 301 a 237 milioni di euro. Ciò in un trimestre già influenzato dalla diminuzione dei ricavi indotti da Gucci, la cui licenza è terminata a fine 2016 e che Safilo ora si limiterà a produrre per Kering, fatto costato da solo un 6% di riduzione del margine industriale lordo, sceso nel complesso del 36% da 184 a 116 milioni. ll risultato finale è la caduta del margine operativo lordo di quasi 30 milioni, «influenzato da costi di ristrutturazione non ricorrenti pari a 3,3 milioni di euro», nello stabilmento sloveno di Ormoz: l’Ebitda scende così dai 19,8 milioni del 2016 alla perdita di 9,5 milioni registrata quest’anno.
Sàfilo assicura tuttavia che entro giugno saranno ripristinati «la normale operatività e i normali livelli di servizio» del centro logistico di Padova e che ogni cliente avrà ciò che ha ordinato puntualmente nei tempi stabiliti. Nella conferenza con gli analisti, l’amministratore delegato Luisa Delgado affiancata dai suoi dirigenti, ha affermato che i problemi informatici di rilievo sono stati risolti, e che le consegne aumentano mese dopo mese, rispetto all’alto livello di ordini inevasi di fine marzo, pur se la soluzione degli ordini inevasi richiederà ora un’ulteriore accelerazione tra maggio e giugno.