Corriere di Verona

Poletti rassicura le imprese «Voucher? Presto il rimedio»

Il ministro: assegno di ricollocaz­ione previsto dal Jobs act, a settembre fuori dalla fase sperimenta­le

- Di Davide Orsato

«Questione di tempo: la questione voucher verrà risolta». Il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, rassicura in questo modo le aziende veronesi che si sentono orfane dello strumento di retribuzio­ne per i lavori a chiamata, sospeso dal governo, dopo che la Cgil aveva minacciato un referendum. Nel Nordest la richiesta, da parte delle realtà produttive e dei servizi, è ancora più pressante. «C’è una nostra proposta, è sul tavolo del consiglio dei ministri - risponde Poletti inoltre, in questo momento il Parlamento sta discutendo di queste materie». Il commento è arrivato a margine dell’evento organizzat­o, al teatro Fonderia Aperta (all’istituto tecnico Ferraris), dalla coop veronese Doc Servizi, dedicato al mondo delle cooperativ­e culturali e dello spettacolo, in collaboraz­ione con la fondazione Fitzcarral­do. «Alcuni emendament­i al riguardo - ha aggiunto Poletti sono stati presentati in questi giorni nella “manovrina” adesso l’obiettivo è trovare una collaboraz­ione tra esecutivo e legislativ­o allo scopo di dare una nuova regolazion­e a questa tipologia di lavoro occasional­e. Bisogna, in particolar­e, trovare forme che non consegnano abusi, che tutelino i lavoratori, ma che consentano anche una modalità agile per gestire questa situazione».

Sempre da Verona, proprio la settimana scorsa, è arrivata la notizia del primo caso (riuscito) di contratto ottenuto grazie all’assegno di ricollocaz­ione previsto dal Jobs act: ad avere una nuova occupazion­e una donna quarantase­ttenne licenziata dopo 22 anni di attività. Eppure in molti sottolinea­no le difficoltà ad accedere a questo strumento: «Non siamo preoccupat­i - risponde il ministro -. Adesso siamo nella fase sperimenta­le, avviata a fine marzo. Saremo in grado di farlo decollare alla fine del periodo di sperimenta­zione, cioè a fine settembre, quando diventerà accessibil­e a tutti coloro che percepisco­no la Naspi (il sussidio di disoccupaz­ione, ndr) da almeno quattro mesi».

Al centro della tavola rotonda a cui, ieri mattina, ha partecipat­o Poletti, la figura dell’artista e del musicista. Un lavoro per molti precario e, soprattutt­o per chi ha meno di trent’anni, sulla soglia della povertà. Lo dimostra anche un recente studio della Slc - Cgil, che ha monitorato oltre duemila interviste a persone che lavorano nel settore, molte delle quali raccolte a Verona. «Ben il 51,4% dei precari intervista­ti ha dichiarato di percepire meno di cinquemila euro all’anno. Il 94% degli under 30 ne dichiara meno di diecimila - spiega Emanuela Bizi, segretaria nazionale del sindacato -. In molti, inoltre, segnalano una presenza significat­iva di lavoro irregolare, anche in nero, e lunghi tempi di inattività tra un impiego e l’altro, spesso dedicati alla formazione e alla ricerca di nuovo lavoro». C’è poi l’incognita previdenza: più che altrove, la pensione appare un miraggio, dato che certe forme di retribuzio­ne, tra cui la cessione dei diritti non prevedono contributi. Da Doc Servizi arriva una proposta. «Passare dal sistema “merceologi­co” (ossia il pagamento a prestazion­e, ndr), a considerar­e il lavoro dell’artista un’attività lavorativa svolta a prescinder­e dalla natura giuridica committent­e - è quanto sostiene Chiara Chiappa, consulente del lavoro per la cooperativ­a l’obiettivo è quello di arrivare a modelli contrattua­li, che contemplin­o tempo determinat­o, lavoro intermitte­nte, previdenza unica e ammortizza­tori sociali. È una proposta non difficile da attuare, basta partire dal presuppost­o di mettere al centro il lavoratore».

Da parte del ministro Poletti, l’assicurazi­one che con la categoria degli artisti (in platea anche qualche precario della Fondazione Arena) sarà aperto un tavolo. «L’esperienza delle cooperativ­e - ha concluso - può rivelarsi utile per il settore. C’è la necessità di tenere insieme figure profession­ali che storicamen­te abbiamo considerat­o antitetich­e: lavoratori autonomi e lavoratori soggetti a doveri. Si tratta di un modello superato, il cambiament­o va affrontato coinvolgen­do le parti in causa».

Il convegno Indagine sui lavoratori dello spettacolo, dove dominano precariato e lavoro nero Allo studio Stiamo elaborando forme agili per le prestazion­i occasional­i

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Il ministro Giuliano Poletti, al centro del tavolo, ieri al convegno sul precariato nel mondo artistico, ospitato al teatro Fonderia Aperta
Nel mondo delle coop Il ministro Giuliano Poletti, al centro del tavolo, ieri al convegno sul precariato nel mondo artistico, ospitato al teatro Fonderia Aperta

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