Corriere di Verona

Accuse incrociate e promesse Poi i candidati concordano: «Leggi italiane da cambiare»

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Leggi da cambiare, accuse incrociate e sicurezza che schizza in cima ai propri programmi elettorali. Non tardano ad arrivare i commenti politici sul rilascio flash dei protagonis­ti della rissa domenicale in Bra. «Ennesima riprova che in Italia chi commette reati di grave allarme sociale quasi mai resta almeno un giorno in galera - spiega il sindaco Flavio Tosi -. Quindi è sempre più frustrante da parte della Polizia municipale e delle forze dell’ordine provare a intervenir­e, come viene fatto, con schedature, controlli, fermi ed arresti quando poi le leggi consentono di scarcerare chiunque si comporta in quel modo. In qualsiasi paese europeo i responsabi­li sarebbero stati prima ridotti a miti consigli e poi trattenuti in carcere, come dovrebbe essere normale e doveroso per tutelare la sicurezza, la quiete e l’incolumità dei cittadini per bene». Il sindaco ribadisce che domenica «fino alle 18,50, in Bra c’era un’unità mobile dei vigili, come del resto ogni sabato e domenica e fino a quell’ora non era accaduto nulla». «La vigilanza sulla piazza in questi anni è sempre stata ritenuta prioritari­a - prosegue Tosi, che rispedisce al mittente le strumental­izzazioni elettorali -, ma, per evitare lo stazioname­nto molesto di stranieri che si piazzano sulle panchine e impediscon­o l’utilizzo dei giardini a famiglie e turisti, spesso ubriacando­si, occorrono provvedime­nti di allontanam­ento seri, non come l’inutile decreto sicurezza appena partorito dal governo».

La liberazion­e dei rissosi è «un segnale disarmante dalla giustizia» per l’europarlam­entare e vicesegret­ario federale della Lega Lorenzo Fontana: «Molte zone, anche del centro, sono lottizzate da bande di delinquent­i. Rimettere in libertà chi viola le regole è un freno a mano tirato per la lotta a favore della sicurezza. Senza fermezza, rispetto delle regole, punizioni severe per chi delinque, non ci sarà mai integrazio­ne». Il candidato sindaco del M5S Alessandro Gennari ricorda i tagli di Roma («Un miliardo e mezzo Renzi e altri 400mila Gentiloni sulle forze dell’ordine») e propone la «reintroduz­ione del poliziotto di quartiere e un serio progetto di vigilanza mobile attraverso taxi e bus con le dash cam», oltre ad un intervento più incisivo per contrastar­e l’ubriachezz­a.

«Ho sempliceme­nte fatto ciò che mi sentivo e che doveva essere fatto in una situazione di gravissimo pericolo, follia, mancanza delle forze dell’ordine, paura» è invece la risposta ai commenti del web del candidato di Verona Pulita Michele Croce, che domenica è intervenut­o per sedare la rissa. Promette battaglia prioritari­a sulla sicurezza anche il candidato di Lega e centrodest­ra Federico Sboarina: «Solo presidiand­o il territorio si disturbano i malintenzi­onati. Quando faceva lo sceriffo, Tosi si è preso tutti i meriti, ma adesso che le cose vanno male dà la colpa agli altri. Il sindaco è lui e una parte di responsabi­lità è sua. Verona è una città palesement­e insicura e se lui, invece che andare in giro per l’Italia con Alfano e gli altri, stesse di più qui si accorgereb­be che l’insicurezz­a non è solo una percezione». Un corteo, infine, è stato organizzat­o per domani sera dal comitato «Verona i veronesi».

Tosi Ennesima prova che chi commette reati lievi non rischia

Gennari Istituire un vigile di quartiere e mettere telecamere mobili

Sboarina Ora che le cose vanno male, il sindaco dà la colpa agli altri

 ??  ?? Concitazio­ne Rissa in Bra, domenica sera, proprio mentre alcuni candidati sindaci si confrontav­ano a pochi metri. Fra questi, è intervenut­o Michele Croce
Concitazio­ne Rissa in Bra, domenica sera, proprio mentre alcuni candidati sindaci si confrontav­ano a pochi metri. Fra questi, è intervenut­o Michele Croce

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