Corriere di Verona

De Paoli, il primo giocatore a km zero del Chievo «Dai pulcini alla A, un sogno»

- Matteo Sorio

Il primo giocatore a km zero del Chievo in serie A nasce da un’intuizione di papà e mamma. «Già a 4 anni prendevo a calci qualsiasi cosa. Mi portarono alla Trilacum. Il Chievo m’ha visto lì». Trentino di Sopramonte (versante ovest del Bondone), vent’anni da poco, centrocamp­ista umile e duttile («il recupero-palla è la mia qualità, ma devo migliorare lì come in tutto il resto»), Fabio Depaoli veste Chievo dai tempi dei Pulcini («segnalato da Matteo Cont, che oggi lavora per il Milan in Giappone») e la sua terza in fila dal 1’, due giorni fa, contro la Samp (migliore dei gialloblù, per la Gazzetta) apre una nuova pagina nell’album di famiglia: primo calciatore totalmente fatto in casa che il club della Diga sfruttando anche la salvezza già acquisita - fa tuffare nell’acquario di A. La spinta a tuffarsi arriva da Rolly Maran (trentino come lui) ma la rincorsa di Depaoli parte da lontano. «Maran è l’allenatore con cui sto toccano il sogno. A D’Anna devo tutto, la fascia in Primavera, il salto da bambino a quasi uomo. Prima di lui Fioretto, che m’ha fatto capitano negli Allievi, quindi Zaffanella, Cantarelli, Girelli e, il primo anno, Marchesini». Multitaski­ng, De Paoli. «Mezzala con quasi tutti gli allenatori, esterno nel centrocamp­o a quattro, se c’era bisogno il terzino, una volta in Primavera anche il portiere (ride, ndr) ma solo per 20’». C’è un Depaoli, il primo, che fa spola da Trento a Verona: «Sul pullmino del Chievo, sì». E c’è un Depaoli, oggi, che si sveglia a Veronello, scende ed è già sul campo: «È da circa un anno e mezzo che, come Primavera, mi alleno in Prima squadra. Lì, a centrocamp­o, cerco di prendere da Hetemaj per la fase difensiva, visto quanto corre e recupera palloni. E da Castro per la fase offensiva: segna, fa sempre belle partite». Il salto coi grandi è il salto in un altro mondo. «Per fisicità, tecnica. E per ritmo, soprattutt­o, dalla Primavera alla A è un altro sport: spaventoso, specie negli ultimi 30 metri». Convocato un anno fa contro la Juve (31.01.2016), battezzato nel marzo scorso con l’Empoli, quel ritmo lì Depaoli l’ha appena testato per 90’ con Torino, Genoa e Samp. «Delle tre, la prima da titolare è

Fabio Depaoli

Per fisicità, tecnica e ritmo, dalla Primavera alla A è un altro sport: spaventoso

quella che ricordo con più affetto. Terzino, ruolo dove Maran m’ha fatto allenare tanto. La consegna di fermare Boyè mi ha fatto sentire pieno di fiducia». Avanti. «Contro il velocissim­o Laxalt, sette giorni dopo, è stata un po’ più dura». La più bella, fin qui, aspettando il domani. «È l’ultima, con la Samp (da mezzala, ndr), anche per l’assist a Inglese…».

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Fabio Depaoli nella gara d’esordio dall’inizio in serie A contro il Torino. Con la Samp, domenica, il suo primo assit
In tackle Fabio Depaoli nella gara d’esordio dall’inizio in serie A contro il Torino. Con la Samp, domenica, il suo primo assit

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