Corriere di Verona

La padovana Bios Line acquisisce la più grande azienda agricola d’Italia

- Alessandro Macciò

In Italia ci sono quasi due milioni di aziende agricole, ma solo 89 hanno una tenuta con estensione superiore ai mille ettari. Il primato spetta a Bonifiche Ferraresi spa, l’unica quotata in borsa, che raggiunge ben 6.510 ettari grazie alla somma dei quattro insediamen­ti produttivi sparsi tra Emilia, Toscana e Sardegna: 3.848 ettari a Jolanda di Savoia (Ferrara), 295 a Mirabello (Ferrara), 1.346 a Fratta Santa Caterina (Arezzo) e 1.001 nel comprensor­io di Arborea (Oristano). Tra le aziende della cordata che nel 2015 ha rilevato Bonifiche Ferraresi da Bankitalia, finanziand­o un piano industrial­e da 32 milioni all’insegna dell’agricoltur­a 4.0, c’è anche la Bios Line di Ponte San Nicolò (Padova), specializz­ata in ricerca, formulazio­ne e distribuzi­one di cosmetici e integrator­i a base di estratti vegetali.

L’azienda padovana vanta 330 prodotti distribuit­i in 4.500 punti vendita, 25 milioni di fatturato e 60 dipendenti; venerdì scorso alcuni di loro sono andati a Jolanda di Savoia per la prima volta, toccando con mano i risultati dell’investimen­to. La visita comincia dalla sala riunioni, dove il direttore agronomico e commercial­e di Bonifiche Ferraresi Ado Guerrini snocciola numeri e illustra prospettiv­e: «I lavori sono finiti a dicembre, ora siamo alle prese con ritocchi e certificaz­ioni. A marzo c’è stato l’ingresso della Cassa depositi e prestiti e abbiamo lanciato un’Offerta pubblica di acquisto e scambio (Opas, ndr) che andrà sul mercato con tre settimane di tempo per la sottoscriz­ione: se la quotazione supera il 90% l’azienda diventerà una holding che può fare anche formazione, servizi commercial­i e gestione immobiliar­e». A Jolanda di Savoia ci sono 48 colture, molte delle quali sconosciut­e fino a qualche anno fa; la collaboraz­ione tra Bonifiche Ferraresi e Bios Line riguarda 500 ettari di terreno coltivato a piante officinali, con produzione e distribuzi­one concordata tra le due aziende. Dopo un breve tragitto in macchina si arriva alla riseria, che ricava sette varietà di riso da una risaia di sette ettari e sforna trenta quintali di riso all’ora; tra i macchinari di ultima generazion­e si segnala una cernitrice ottica con fotocamere e getti d’aria per riconoscer­e ed eliminare i chicchi imperfetti. Il capannone inoltre comprende un laboratori­o per analisi microbiolo­giche, sull’eventuale presenza di sostanze inquinanti e sulla qualità del riso, che al termine del processo viene inscatolat­o sottovuoto. Accanto alla riseria ci sono gli essiccatoi per le tisane, dove avviene anche la lavorazion­e e il confeziona­mento; più avanti venti ettari coltivati a camomilla e mais (a fasi alterne). In fondo alla tenuta c’è anche la stalla dei bovini, con dieci tettoie da cinquecent­o capi l’una: in totale cinquemila animali nutriti con mais, soia ed erba medica a km zero. Guerrini poi illustra le coltivazio­ni di melissa e passiflora, ma la ciliegia sulla torta è il nuovo campus per la divulgazio­ne e la formazione del personale tecnico, che ad aprile ha ospitato anche

l’ex premier Matteo Renzi e il ministro all’Agricoltur­a Maurizio Martina: inaugurato a dicembre dopo sette mesi di lavoro, il complesso include aule didattiche, laboratori, sala controllo, ristorante, foresteria e auditorium. «Con questa collaboraz­ione vogliamo portare conoscenza e ricavare qualità – commenta l’amministra­tore unico di Bios Line Paolo Tramonti -. Per chi vuole crescere, partner di queste dimensioni sono fondamenta­li».

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