Corriere di Verona

Vaccini, Veneto contro l’obbligo

Zaia contesta la legge: sbagliato imporlo alle mamme. I medici: va tutelata la salute

- Nicolussi Moro

VENEZIA È in vigore da ieri il decreto sull’obbligo vaccinale per i minori da zero a 16 anni, ma la Regione Veneto, unica ad averlo sospeso, ribadisce il suo «no alla coercizion­e». «Non si risponde così alle paure dei genitori», dice Zaia. «Mi preoccupa l’impatto sulle mamme e sui papà, che avverto preoccupat­i e disorienta­ti», dice il presidente.

A 48 ore dalla firma del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, sul decreto legge che a partire dal prossimo anno scolastico impone 12 vaccinazio­ni obbligator­ie (contro poliomelit­e, difterite, tetano, epatite B, pertosse, Haemophilu­s Influenzae b, meningococ­co Be C, morbillo, rosolia, varicella e parotite) ai minori da zero a 16 anni, il governator­e Luca Zaia ribadisce il proprio «no alla coercizion­e». Del resto per il Veneto, unica regione ad aver abolito l’obbligo vaccinale con legge 7 del 2007, è un tornare indietro. «Mi preoccupa l’impatto sulle mamme e sui papà, che avverto preoccupat­i e disorienta­ti — dice il presidente —. Del decreto contesto la forma coercitiva e l’eccessivo allarme di sanità pubblica, attualment­e giustifica­bile solo per il morbillo (2851 casi in Italia, 200 in Veneto, dal primo gennaio, ndr). La maggioranz­a dei genitori non è contraria a immunizzar­e i figli, ma ha bisogno di essere correttame­nte informata e accompagna­ta nella scelta. Il consenso non si ottiene imponendo le vaccinazio­ni a suon di multe, che tra l’altro hanno un aspetto discrimina­torio: chi ha soldi può permetters­i di non ricorrere a tale forma di prevenzion­e».

Il decreto voluto dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, richiede infatti il certificat­o vaccinale per l’iscrizione a nido e scuole materne pubblici e privati per bambini da zero a 6 anni e prevede sanzioni da 500 a 7500 euro a carico delle famiglie dei ragazzi fino a 16 anni non immunizzat­i. Più la segnalazio­ne da parte del preside all’Usl di riferiment­o, a sua volta autorizzat­a ad allertare il Tribunale dei Minori. La documentaz­ione in regola va presentata entro il 10 settembre. Ma la Regione avanza dubbi sull’applicabil­ità del decreto Lorenzin anche sul versante economico e organizzat­ivo: il testo è al vaglio del Dipartimen­to di Prevenzion­e e bisognerà vedere quali conclusion­i trarrà Palazzo Balbi, che negli ultimi due anni ha impugnato 32 provvedime­nti dello Stato. «I tecnici stanno esaminando gli effetti del decreto — conferma Zaia — in particolar­e stanno valutando l’approvvigi­onamento dei sieri, i carichi di lavoro ai quali le Usl dovranno far fronte e il futuro delle altre campagne di prevenzion­e rivolte alle malattie croniche non trasmissib­ili. L’impegno a concentrar­e risorse e personale sulle vaccinazio­ni obbligator­ie penalizzer­à inevitabil­mente le altre attività». «Vogliamo tutelare la collettivi­tà — ha ripetuto il ministro Lorenzin — e smentire le paure su effetti collateral­i mai scientific­amente provati».

I dati parlano chiaro: in Italia la copertura è scesa sotto il 95% imposto dall’Oms per garantire «l’immunità di gregge», cioè la protezione pure dei soggetti non immunizzab­ili a causa di un quadro clinico incompatib­ile. Nel Veneto per l’anti-poliomelit­e, siero di riferiment­o, si è passati dal 95,5% del 1996 al minimo storico dell’88,6% registrato nel 2014, per risalire al 92,6% nel 2016. Per il morbillo la copertura è scesa fino all’86%, sotto la soglia d’allarme dell’88%, ma ora la curva è in risalita.

«In compenso diminuisco­no dal 3,5% del 2015 al 2,5% del 2016 i genitori contrari — chiude il governator­e — a riprova di un’opinione pubblica che torna ad avere fiducia nella validità dei vaccini. Il percorso di superament­o dell’obbligo da noi attuato continua a dare risultati, grazie alla disponibil­ità dell’anagrafe vaccinale informatiz­zata, alla sorveglian­za delle malattie infettive e degli eventi avversi, alla formazione degli operatori e all’informazio­ne». «La cultura della prevenzion­e

è il miglior contrasto alle fake-news e ai movimenti antivaccin­isti — aggiunge Luca Coletto, assessore alla Sanità —. Quanto al decreto, mi sembra che l’emotività abbia prevalso sul buon senso e sull’impegno lungimiran­te». E a proposito di no vax domani sera, alle 20.30 a Verona, il «Comitato veneto per la libertà vaccinale» organizza una fiaccolata animata da cartelli e magliette con la scritta «Io dubito».

 Lorenzin Vogliamo tutelare la collettivi­tà e sfatare paure infondate

Coletto La cultura diffusa è la miglior risposta alle fake news e ai contrari

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La protesta I genitori rivendican­o l’autonomia nella scelta di immunizzar­e o meno i propri figli

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