Agsm-Aim, intesa per la fusione
Verona e Vicenza dicono ok. Giovedì le firme, entro il 30 settembre voto in consiglio
Via libera della giunta comunale alla fusione tra Agsm e la vicentina Aim. Palazzo Barbieri ha voluto comunque mettere il suo suggello sull’operazione. E lo ha fatto con una sorta di gemellaggio a distanza: mentre si riunivano gli assessori veronesi, infatti, erano al lavoro, sullo stesso tema, anche i loro colleghi vicentini. Il cda di Agsm si riunirà giovedì prossimo, e probabilmente quello stesso giorno ci sarò la firma dell’intesa da parte del presidente veronese, Fabio Venturi, e del vicentino Dario Vianello, che ha ottenuto la procura generale in materia dopo il grave malore che ha colpito l’amministratore unico di Aim, Paolo Colla. Il voto del consiglio comunale entro il 30 settembre.
Via libera della giunta comunale alla fusione tra Agsm e la vicentina Aim. Come vi avevamo preannunciato ieri, Palazzo Barbieri ha voluto comunque mettere il suo suggello sull’operazione. E lo ha fatto con una sorta di gemellaggio a distanza: mentre si riunivano gli assessori veronesi, infatti, erano al lavoro, sullo stesso tema, anche i loro colleghi vicentini. Il Consiglio d’Amministrazione di Agsm si riunirà giovedì prossimo, e probabilmente quello stesso giorno ci sarò la firma dell’intesa da parte del presidente veronese, Fabio Venturi, e del vicentino Dario Vianello, che ha ottenuto la procura generale in materia dopo il grave malore che ha colpito l’amministratore unico di Aim, Paolo Colla.
Già ieri, intanto, i due sindaci, Flavio Tosi e Achille Variati, hanno reso noto una dichiarazione congiunta. «C’è grande soddisfazione per questo accordo – spiegano all’unisono i due sindaci - perché si tratta di un’operazione ambiziosa che ha l’obiettivo di far nascere il quinto gruppo italiano delle multiutility, mantenendo allo stesso tempo il radicamento nel territorio e la vicinanza ai cittadini, con grande attenzione per la qualità dei servizi e il contenimento delle tariffe. È un passo importante – concludono Variati e Tosi - in un percorso che ha l’obiettivo di andare verso ulteriori aggregazioni in futuro».
Flavio Tosi ha poi spiegato che «adesso il consiglio comunale che uscirà dalle elezioni avrà tempo fino al 30 settembre per la ratifica definitiva». Perché proprio il 30 settembre? «Perché così – ha risposto Tosi – la nuova società potrà essere operativa fin dal primo gennaio 2018: in caso contrario si sarebbe rischiato di ”‘saltare” un intero esercizio economico, scivolando al 2019, con una perdita enorme». Da Vicenza, poi, Variati aggiunge che «in meno di tre mesi, cioè a tempo di record, le due aziende hanno costruito un’operazione complessa che porta alla creazione di un’unica nuova azienda di 2.250 dipendenti, con un fatturato di 1 miliardo 100 milioni di euro, con l’ambizione di raggiungere nel 2020 ricavi per 1 miliardo e 280 milioni. I due Comuni – spiega ancora Variati - considerato che Verona è alla vigilia delle elezioni, si danno tempo fino al 30 settembre per approvarlo in consiglio comunale». Il protocollo d’intesa fissa il concambio in 57,5% per Agsm e 42,5% per Aim, fatta salva la possibilità di acquisto di Acque Veronesi (che al momento resta al di fuori dell’operazione) da parte del Comune di Verona che porterebbe a 57,8% la pesatura di Agsm e a 42,2% quella di Aim. La nuova società sarà retta da un Cda con 5 membri: il presidente espresso da Verona (con deleghe in ambito legale, societario e delle relazioni esterne); il vicepresidente di nomina vicentina; un consigliere di Verona e due amministratori delegati, uno per ciascuna città.
Agsm continuerà a mantenere il suo marchio, per non… disorientare la propria clientela, e lo stesso farà Aim. La sede di Vicenza, in particolare, si occuperà di ambiente, distribuzione di gas ed energia, informatica e comunicazioni e altri servizi. A Verona spetteranno produzione, lighting e servizi quali approvvigionamenti, appalti e progettazione.