Razzismo, Curva Sud chiusa per 2 gare
Sentenza della Corte sportiva d’Appello per i cori in Hellas-Vicenza. Setti: un’ingiustizia
L’Hellas dovrà giocare le prime partite del prossimo campionato di Serie A senza il supporto della Curva Sud. Il settore più caldo della tifoseria gialloblù resterà infatti chiuso. Ieri pomeriggio è arrivata la pronuncia della Corte sportiva d’Appello nazionale, che ha respinto il ricorso che il Verona aveva presentato dopo che era scattato lo stop in seguito ai presunti cori rivolti ad Adejo ed Ebagua, giocatori di colore del Vicenza, nel corso del derby dell’1 maggio.
L’Hellas dovrà giocare le prime partite del prossimo campionato di Serie A senza il supporto della Curva Sud. Il settore più caldo della tifoseria gialloblù resterà infatti chiuso. Ieri pomeriggio è arrivata la pronuncia della Corte sportiva d’Appello nazionale sul ricorso che il Verona aveva presentato dopo che era scattato lo stop in seguito ai presunti cori rivolti ad Adejo ed Ebagua, giocatori di colore del Vicenza, nel corso del derby dell’1 maggio. L’Hellas, tramite il proprio legale, l’avvocato Stefano Fanini, era riuscito un mese fa a ottenere il congelamento della disposizione in modo tale da garantire che fosse compiuto un supplemento d’indagine. In questo modo il Verona ha potuto giocare con il sostegno della Curva la fondamentale gara interna con il Carpi, il 13 maggio, poi terminata sull’1-1 e che, di fatto, ha rappresentato uno snodo determinante per la conquista della promozione, avvenuta cinque giorni dopo con lo 0-0 di Cesena. Adesso, però, la corte, raccolti ulteriori elementi di giudizio, ha confermato il contenuto di quanto stabilito dal giudice sportivo: accesso vietato alla Curva Sud. E i turni di blocco saranno due, dato che a gravare c’era già un medesimo provvedimento, per i «buuh» verso Juan Cuadrado, nell’ultima gara interna del campionato 2015-2016, nella partita con la Juventus al Bentegodi. In questa maniera, quindi, l’avvio della stagione per il Verona sarà condizionato dall’assenza di una notevole fetta di pubblico. La decisione della Corte d’Appello ha lasciato grande amarezza nell’intero ambiente dell’Hellas, a cominciare dal presidente del club di via Belgio, Maurizio Setti. Il patron gialloblù ha manifestato la propria rabbia attraverso il canale ufficiale del sito web societario: «Siamo rammaricati, delusi e indignati per questa decisione che non rispecchia la verità, come abbiamo provato a dimostrare attraverso le numerose prove portate a sostegno delle nostre convinzioni, che infatti ci hanno consentito di avere la Curva piena con il Carpi». Gli ispettori che avevano ravvisato i cori ai danni di Adejo ed Ebagua hanno dunque riaffermato, sentiti dai magistrati federali, quanto verbalizzato in occasione del derby con il Vicenza. Così, Setti, in proposito, osserva: «Il Club si è mosso con grande professionalità e decisione in tutte le sue componenti per fare giustizia ma questo, incomprensibilmente, non è bastato. Come nel nostro stile, prendiamo ora atto della decisione, anche se rimaniamo fermamente convinti che la verità sia un’altra, ritenendo questa una grave ingiustizia nei confronti dei tifosi, che faremo tutto il possibile per tutelare come meritano». In passato, per cori di discriminazione razziale, il Verona è stato costretto a disputare altre partite con tutto il Bentegodi chiuso: nel 2005 con la Salernitana, nel 2006 con la Triestina, nel 2008 con il Sassuolo. Tempi ormai lontani, ma nel 2017 l’Hellas, dovrà abituarsi a uno stadio che sarà molto più freddo.
Setti Questa decisione non rispecchia la verità dei fatti