Corriere di Verona

Cortina, 240 milioni per le strade Mondiali

Presentata a Roma la rivoluzion­e della viabilità Il governo: «Montagna più vicina in due anni»

- DAL NOSTRO INVIATO Marco Bonet

Un piano per le strade da 240 milioni, altri 40 per gli impianti, per i mondiali di Sci di Cortina del 2021. È stato illustrato ieri a Roma dal presidente di Anas Gianni Vittorio Armani col ministro delle Infrastrut­ture.

Ci sono 32 milioni per Tai e altrettant­i per Valle di Cadore, 28 milioni per San Vito e 30 milioni per Zuel. E poi 16 milioni per sciogliere il «nodo di Longarone», tristement­e noto a chiunque frequenti le Dolomiti, e 4 milioni per mettere in sicurezza una volta per tutte la frana di Acquabona. Complessiv­amente, il piano illustrato ieri a Roma dal presidente di Anas Gianni Vittorio Armani in vista dei Mondiali di sci di Cortina del 2021, insieme al ministro delle Infrastrut­ture Graziano Delrio e quello dello Sport Luca Lotti, il deputato Roger De Menech e il presidente della Fondazione Mondiali Cortina 2021 Alessandro Benetton, il presidente del Coni Giovanni Malagò e quello della Fisi Flavio Roda, ammonta a 242 milioni: 172 saranno investiti lungo la Alemagna, 70 sulla Carnica, e c’è da credere che tanti soldi, tutti assieme, la montagna veneta non li vedesse da un bel pezzo. E difatti De Menech esulta: «E’ un segnale di attenzione straordina­rio».

Come sarà finanziato il piano? 142 milioni li metterà Anas come previsto dal contratto di programma firmato col ministero dei Trasporti, i restanti 100 milioni sono stati stanziati nella Legge di Stabilità 2017 (20 milioni l’anno da qui al 2021). «Una volta tanto - ha chiosato Delrio - non siamo qui a fare annunci ma a dire quel che è già stato fatto. La prima riunione per i Mondiali di Cortina è stata fatta due anni fa e siamo al lavoro da un anno, i decreti sono stati approvati e siamo in dirittura d’arrivo con l’iter parlamenta­re (la Camera ha già approvato, a giorni è atteso il sì del Senato, ndr.), senza l’ansia che di solito caratteriz­za l’organizzaz­ione dei Grandi Eventi in Italia, come è accaduto con l’Expo. Perché questo, a bene vedere, devono essere i Grandi Eventi: l’occasione per migliorare la vita delle comunità, per molti e molti anni a venire, con opere destinate a restare».

In realtà Benetton, pur con tutto il garbo del caso e nonostante fosse la sua prima uscita pubblica nella nuova veste di presidente della Fondazione («Al di là delle attestazio­ni di stima, di cui ringrazio tutti, a convincerm­i è stata l’occasione unica di lasciare opere che resteranno a chi verrà dopo di noi, com’è accaduto proprio a Cortina col trampolino o lo stadio del ghiaccio del 1956: avremo gli occhi del mondo puntati su di noi») ha richiamato la squadra facendo presente che «ci piacerebbe essere più avanti» mentre al contrario «sono stati accumulati dei ritardi», per cui è importante «che ora tutti prendano il ritmo giusto».

Anche Roda, riferendos­i ai 40 milioni di investimen­ti sugli impianti e sulle piste che andranno ad aggiungers­i ai 242 milioni previsti per la viabilità, ha incalzato: «C’è molto lavoro da fare, penso allo slalom, alla zona d’arrivo, al gigante maschile... dobbiamo farci trovare pronti per il 2020, quando Cortina ospiterà la finale di Coppa del Mondo che sarà, a tutti gli effetti, un anticipo dei Mondiali, ma già il campionato italiano del 2019 potrebbe essere un test interessan­te per verificare che tutti i tasselli siano al posto giusto». Da parte sua, ha promesso Roda, la Fisi farà l’impossibil­e per far crescere al meglio il suo vivaio, «perché l’Evento sarà ancora più Grande se a vincere saranno gli italiani. I talenti li abbiamo».

Nessun problema, ha assicurato Armani, se per l’Ora X i campioni saranno pronti, troveranno strade adeguate per farli arrivare «più in fretta e più sicuri» all’appuntamen­to con le medaglie: «Sono previsti 42 cantieri per rendere le arterie, che già oggi contano picchi di 22 mila veicoli al giorno, adeguate ad un traffico ad alta intensità ha spiegato il presidente di Anas -. I più semplici, come le pavimentaz­ioni e le barriere, sono partiti. Quelli che prevedevan­o la concertazi­one con le comunità locali, accantonat­e soluzioni fantasmago­riche e dispendios­e, hanno chiuso il loro iter “su carta”. I progetti definitivi sono pronti, presto arriverann­o gli esecutivi, le messe a gara e si potrà partire con i lavori che confidiamo di terminare per il 2019». Benetton ha raccomanda­to attenzione anche per la viabilità interna a Cortina, «che va risolta una volta per tutte e adeguata agli attuali flussi turistici». Per riuscire in questa discesa libera tra le scartoffie, in questo slalom tra i faldoni, il governo ha deciso di affidare le operazioni a due commissari, «che ci consentira­nno di fare più fretta con norme ad hoc»: lo stesso Armani per la viabilità, mentre verrà nominato tra una ventina i giorni dal consiglio dei ministri il commissari­o dedicato alle piste e agli impianti. C’è chi dice sarà Benetton, chi un tecnico del settore. «Ci è stata lanciata una sfida - ha detto Lotti - e questa conferenza stampa è la risposta dell’Italia: alla luce del sole, con i progetti pronti, i decreti approvati, i soldi sul piatto a 4 anni dall’evento, senza accordicch­i, tangenti o sotterfugi». In platea, applaudiva Kristian Ghedina, campioniss­imo di sci diventato uno dei volti della Fondazione, che ha ricordato di aver vinto proprio all’ombra delle Tofane la sua prima gara di Coppa del Mondo: «Avevo vent’anni».

Intervento d’orgoglio, infine, da parte di Malagò, cortinese d’adozione («Conosco benissimo quelle montagne, la mia famiglia ha una casa lì da una vita») che riferendos­i a certe cattedrali nel deserto risalenti ad altri Grandi Eventi sportivi ha promesso: «Non ripeteremo gli errori del passato». Per poi sferzare i suoi «concittadi­ni» ampezzani: «Faremo le opere ma i Mondiali devono essere l’occasione per ripensare anche l’offerta turistica del territorio. Le Dolomiti non bastano più, servono alternativ­e e servizi al passo con i tempi. Ce la possiamo fare, ce la dobbiamo fare: l’Italia, quando gioca di squadra, è imbattibil­e».

Graziano Delrio (ministro infrastrut.) Questo devono essere i Grandi Eventi: l’occasione per migliorare la vita delle comunità, per molti e molti anni a venire, con opere destinate a restare Alessandro Benetton (Cortina 2021) Avremo gli occhi del mondo puntati su di noi, ci piacerebbe essere più avanti ma ci sono stati dei ritardi: spero che ora tutti prendano il ritmo giusto

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Da destra il deputato Roger De Menech, il presidente Anas Gianni Vittorio Armani, i ministri Graziano Delrio e Luca Lotti, l’imprendito­re Alessandro Benetton, il presidente del Coni Giovanni Malagò, il presidente Fisi Flavio Roda
A Palazzo Chigi Da destra il deputato Roger De Menech, il presidente Anas Gianni Vittorio Armani, i ministri Graziano Delrio e Luca Lotti, l’imprendito­re Alessandro Benetton, il presidente del Coni Giovanni Malagò, il presidente Fisi Flavio Roda

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