Corriere di Verona

Tosi e il suo decennio «Ma volevo correre per il terzo mandato»

- Lillo Aldegheri

È il giorno dell’addio. Per dieci anni, quella poltrona al centro del tavolone, nel salone degli Arazzi di Palazzo Barbieri, è stata la «sua» poltrona. Adesso, comunque vadano le elezioni, quello diventerà il posto di qualcun altro. E un minimo di emozione affiora nelle parole di Flavio Tosi, che sceglie proprio il venerdì pre-elettorale per stilare un bilancio di questo decennio che, comunque la si pensi e comunque lo si giudichi, rimarrà nei libri di storia cittadina come «il decennio Tosi».

Il sindaco va a braccio, le cose da dire le sa a memoria, e snocciola una raffica di cifre. Ma anche qualche ricordo particolar­e. Il più brutto? «Quello del delitto Tommasoli» risponde senza esitazioni. E quello più bello? Stavolta ci pensa un attimo, poi spiega che è quello «di tutti gli anniversar­i di matrimonio celebrati qui a Palazzo Barbieri».

Poi, appunto, le cifre: «I conti sono più che in ordine, con 120 milioni inutilizza­bili solo per colpa del Patto di Stabilità, cosa difficile da spiegare ai nostri cittadini. Lasciamo una città che, dal punto di vista turistico è esplosa, con un aumento di presenze del 70 per cento rispetto a quando ci siamo insediati e che ha visto una straordina­ria riqualific­azione non solo dal un punto di vista urbanistic­o (Verona Sud, Adigeo, Esselunga, ex Magazzini Generali, Ex Mercato Ortofrutti­colo…), ma anche delle aree verdi (quasi 250 mila metri quadrati di nuovo verde attrezzato) e degli impianti sportivi. E se ci fosse stato un sovrintend­ente diverso dalla Gaudini – attacca - probabilme­nte saremmo riusciti a portare a casa anche la realizzazi­one della Passalacqu­a, con un parco di 190 mila metri quadri, il doppio di San Giacomo».

Tornando al turismo, In Sala Arazzi Flavio Tosi attorniato dai giornalist­i nella conferenza stampa di ieri, l’ultima da sindaco di Verona «quando siamo arrivati noi le serate extra liriche erano 7 all’anno, mentre adesso sono quasi 50, con un arrivo in città di 700 mila spettatori e spesso con riscontri d’immagine enormi: le due serate dei Wind Awards hanno avuto 10 milioni di telespetta­tori…». Per lo sport «sento qualcuno che parla di riqualific­are il Bentegodi, ma secondo me sarebbe meglio riservarlo ai concerti rock e pop, e costruire un impianto nuovo e più moderno fuori città». Quanto alle grandi opere pubbliche, «il filobus è partito, - ricorda Tosi - tra qualche giorno aggiudichi­amo l’appalto per il restauro dell’Arsenale, mentre rimane da fare il traforo delle Torricelle, che è – sottolinea Tosi - uno dei motivi per i quali Flavio Tosi resta, per mantenere la parola data». E adesso? «Adesso – dice il sindaco ormai uscente – un po’ di malinconia: sapete tutti quanto ci avrei tenuto ad avere la possibilit­à di correre per un terzo mandato. Peccato…». Se ci saranno elezioni politiche anticipate si candiderà al Parlamento? «No – risponde secco – qualunque cosa succeda, io resto qua: e quello che dico, io lo faccio».

Tosi Il delitto Tommasoli è stato l’evento più brutto nei miei anni

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