Pedemontana, Impregilo ha deciso ricorso contro il nuovo contratto
L’avevano minacciato e, puntualmente, l’hanno fatto. Il colosso delle costruzioni Salini-Impregilo, a capo della cordata che a lungo contese al Consorzio Sis il project financing per la costruzione della Pedemontana, finendo poi sconfitto davanti al Consiglio di Stato nel 2009, ha presentato ricorso al Tar contro le delibere approvate dalla giunta Zaia e dal consiglio regionale tra marzo e maggio. Il ricorso, secondo quanto si apprende da Palazzo Balbi, ricalca nei contenuti la lettera di diffida che Salini-Impregilo recapitò in Regione già all’indomani delle indiscrezioni sul nuovo schema di convenzione con Sis: secondo i legali della Spa, le modifiche apportate, con l’aumento del contributo pubblico a 914 milioni e il pagamento di un canone mensile a favore di Sis e a carico dell’ente - che a sua volta provvederà all’incasso dei pedaggi-, cambierebbe radicalmente il rapporto di concessione in essere e costringerebbe ad una nuova messa a gara del project. La difesa della Regione è già articolata: il primo punto, più politico, ruota attorno al fatto che solo così era possibile sbloccare i cantieri; il secondo, più tecnico, fa leva sulla convinzione che dall’inizio il rischio relativo ai flussi di traffico fosse a carico della Regione, per la «clausola di garanzia» che copriva eventuali cali di fatturato patiti da Sis.