Alessandro Benetton: «La crisi è sistemica Le istituzioni si facciano valere in Europa»
La crisi delle banche non riguarda solo le ex popolari venete ma investe il sistema del credito nel complesso, in Italia come all’estero. Il modello di business, secondo Alessandro Benetton (nella foto), presidente di 21 Investimenti, è stato messo in crisi «in modo dirompente e prepotente» dalla disintermediazione delle nuove tecnologie. «Si tratta di un momento di transizione spiega - nel corso del quale il governo e gli altri attori istituzionali devono fare il proprio dovere in Europa, spiegando le nostre necessità e rivendicando i nostri diritti. Devono farlo prima che il problema si cronicizzi».
Benetton, a Roma, a margine della conferenza stampa dedicata ai Mondiali di sci a Cortina (è il presidente della fondazione che organizza l’evento) sottolinea «l’effetto devastante» che la crisi di Bpvi e Veneto Banca ha avuto sul sistema delle imprese «e sulle famiglie e i piccoli risparmiatori, persone assolutamente innocenti che avevano ipotecato il loro futuro con quegli strumenti di investimento». Ma quando gli si chiede che ne pensi dell’impegno diretto chiesto dal governo, a cominciare dal sottosegretario all’Economia Baretta, alle grandi famiglie industriali venete, alla risposta secca preferisce un ragionamento di più largo respiro: «Penso che tutti gli stakeholder in gioco debbano sentire su di loro un senso di responsabilità e personalmente condivido qualunque tipo di soluzione tenga conto dei piccoli risparmiatori di cui parlavano; ci vuole partecipazione. Detto questo, allo stesso tempo dobbiamo essere consci del fatto che il fenomeno a cui assistiamo non riguarda solo le popolari, e men che meno le sole popolari venete, ma tutto il sistema del credito».
Impatto devastante su famiglie e Pmi Le soluzioni ne tengano conto