Cori, alcol e toghe in corteo Ma la battaglia Maffei-Fracastoro salta (come promesso ai presidi)
Ci sono le toghe, i cori e anche (parecchio) alcol. Uova e farina, no. Gli studenti non li hanno né portati a scuola, né nascosti fuori dagli istituti, come era avvenuto lo scorso anno. Insomma la «moral suasion» degli ultimi giorni ha funzionato. Gli studenti hanno rigato dritto con le «buone». Per le «cattive» c’erano pronti sedici agenti della polizia municipale, il cui sguardo ha accompagnato ragazzi e ragazze per tutta la mattinata, nelle aree in cui si sono radunati per fare festa. Il risultato è che per la prima volta in quattro anni, durante l’ultimo giorno di scuola, non ci sono stati comportamenti degni di sanzione. Nella «zona rossa» tra il liceo Maffei e il Fracastoro, l’ultima campanella è squillata alle 11. «Lectio brevis», a scuola per appena due ore e mezza, come da tradizione. Niente lezione, solo il tempo di salutarsi e le ultime raccomandazioni per i maturandi. Appena fuori dall’istituto, come di consueto è scattato il toga party. Ed i refrain: «La matura non ci fa paura», «Bevo, bevo, bevo… sono felice anche se poi vomito» e i meno elaborati «Maffei vaff…» e «Viva la f…». Una scenetta durata circa un quarto d’ora. Poi il serpentone si è spostato verso lungadige San Giorgio, passando da ponte Garibaldi (il più vicino ponte Pietra era assolutamente interdetto, a controllare diversi agenti, tra cui il comandante Luigi Altamura), ma una volta varcato l’Adige, il corteo è stato nuovamente deviato. Proibito avvicinarsi alla nuova «promenade» di Lungadige San Giorgio, rifatta di tutto punto solo un paio di mesi fa.
Gli studenti hanno dovuto accontentarsi, alla fine, dei giardini Lombroso, dove hanno fatto festa fino a tarda mattinata, anche con qualche birra e qualche bottiglia di vino. Alla fine non c’è stato nemmeno il temuto «contatto» tra gli istituti rivali: una comunicazione della polizia municipale ha definiti i ragazzi «mansueti» rispetto agli ultimi anni. Del resto, si veniva dall’esempio dell’anno scorso quando fu danneggiato seriamente il portone d’ingresso del Fracastoro e del 2014, quando ponte Pietra fu imbrattato in modo tale che ci vollero giorni per ripulirlo. Alla vigilia dell’ultimo giorno di scuola (ma molti istituti, tra cui elementari, medie e qualche tecnico e professionale hanno finito già venerdì) erano state molte le raccomandazioni rivolte agli studenti per indurli a non esagerare. La polizia locale aveva parlato apertamente di denunce, rammentando che con il danneggiamento di un bene pubblico si rischia di cadere nel penale. Ancora più efficace, probabilmente, la circolare firmata dal provveditore Stefano Quaglia, che richiamava docenti e studenti alla proprie responsabilità. Alla fine anche lo stesso preside del Maffei, Roberto Fattore, era riuscito a farsi promettere dai rappresentanti di istituto che non ci sarebbe stata la «tradizionale» battaglia tra gli istituti. Una parola che è stata mantenuta: la scuola è finita lo stesso, tranne per chi dovrà ripresentarsi per gli esami, mercoledì 21 giugno.