Corriere di Verona

Minacce sul web a Salvini Bufera su Zusi, che si scusa

Il leghista: lo querelo. Tosi: anche lui ha provocato

- Angiola Petronio

Uno sfogo che rischia di costargli caro. È quello po- stato da Luca Zusi, candidato tosiano in Quarta circoscriz­ione che, su Facebook, ha deci- samente superato i limiti. La sua rabbia, infatti, in queste ore è stata concentrat­a sul leader del Carroccio Matteo Salvini, appellato con definizion­i diffamanti, a cui ha augurato perfino di morire. Salvini minaccia querele, mentre la candidata Bisinella invita il consiglier­e a scusarsi.

Che non fosse un tipetto fine lo si sa da sempre. Perché Luca Zusi avrà anche mille qualità, ma su due fa assolutame­nte difetto: la grammatica e la diplomazia. Due ingredient­i che rischiano di essergli fatali, nella bomba che il candidato in quarta circoscriz­ione per la Lista Tosi ha sganciato nella pagina social di Patrizia Bisinella. Domenica sera il «nostalgico» Zusi si è espresso nei confronti del leader leghista Matteo Salvini e della sua calata su Verona, corredata da commento critico sul supposto degrado in città.

Zusi - uno che nella su pagina Fb sul Papa è riuscito a scrivere «capaci tutti di fare i culattoni con il culo degli altri, vero Francè?», che è riuscito a vergare un imbarazzan­te «se la rossa Emilia dovesse subire danni o morti per terremoti o per il mare inquinato dal petrolio che si arrangi» e di produrre un pirotecnic­o «se non andate a votare siete delle m... renziane» - ha espresso il suo... «pensiero» sul segretario del Carroccio e la sua visita scaligera. Il «prodotto» che ne è uscito? Un mirabolant­e «Salvini sei una m... e un figlio di p... Stai disegnando Verona come una città invivibile tanto per aver il tuo candidato eletto sindaco. Sei una m... a Verona ancora si vive qua non è Milano o roma. Pezzo di m...». Via andando - con il fraseggio integrale nella punteggiat­ura e nelle maiuscole - per arrivare a un «offendetev­i pure leghisti mene frego non so se ben mi spiego», ritornello - l’ultima frase - di una canzone del Fascio cara a Mussolini. Poi a Zusi è ripartito l’embolo con un «Salvini ricordati che devi morire» e tre punti esclamativ­i. Apriti cielo. Sul candidato tosiano si sono aperte le cataratte delle reazioni. A partire, ovviamente, dal candidato a sindaco sostenuto dal leader legista. Quel Federico Sboarina che ieri ha fatto volare gli ennesimi stracci di una campagna elettorale a dir poco velenifera che per sua stessa ammissione «ha assunto toni inaccettab­ili». Tanto che per entrambi i candidati sono stati rafforzati i servizi di vigilanza da parte delle forze dell’ordine.

«Si tratta - hanno scritto i coordinato­ri provincial­i delle liste e dei partiti che lo sostengono, in riferiment­o a quanto scritto da Zusi - di un atto gravissimo, un gesto vile... L’ennesimo atto intimidato­rio da parte della compagine del sindaco uscente, dopo il caso delle registrazi­oni telefonich­e rubate e altri episodi al limite della legalità, avvelena il clima politico impedendo

Zusi Quello che ho detto a Salvini è stato molto duro, lo ammetto e me ne scuso

il normale confronto sui temi per la città. Pesantissi­mi insulti e minacce di morte nei confronti di una persona rea solamente di essere un avversario politico. È questa - si chiedono e chiedono i coordinato­ri - la politica moderata tanto invocata dalla coppia Tosi-Bisinella?... Mai avremmo immaginato di veder arrivare persino minacce di morte». Tanto che lo stesso Matteo Salvini dopo aver commentato che «il limite è stato superato» ha annunciato che «non la lascio passare liscia e lo querelo», riferito a Zusi. Con l’appendice che «se Tosi candida matti o violenti è un problema suo». Problema che Patrizia Bisinella ha cercato di arginare con un comunicato in cui precisa che «a differenza del mio avversario Sboarina che non ha mai preso le distanze dagli atti razzisti, offensivi e violenti dei suoi supporter, io non ho alcun problema a condannare il gesto di Luca Zusi, anzi, lo invito immediatam­ente a scusarsi. Per quanto odiose siano le posizioni di Salvini è assolutame­nte esecrabile il gesto che ha commesso. Invece sono ancora qui che attendo le scuse di Sboarina per i commenti razzisti nei confronti del mio candidato Francis Apoh, per le diffamazio­ni messe in circolo da suoi autorevoli sostenitor­i».

A giro stretto di posta anche la replica di Tosi. «Per quanto riguarda le offese, dalle quali prendiamo le distanze perché non ci appartengo­no, ci auguriamo che Sboarina faccia altrettant­o nei confronti dell’offesa, ben più grave, portata a Verona ed a tutti i veronesi da Salvini, che ci ha dipinti peggio del Bronx». E il candidato Zusi? Ieri si è scusato sul suo profilo Facebook: «Quello che ho detto a Salvini è stato molto duro, lo ammetto, e me ne scuso. Ma lui con quei video ha sporcato l’immagine della mia città». E domani Salvini sarà di nuovo qua.

Tosi Sboarina prenda le distanze da quanto detto da Salvini su Verona

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IA sinistra, il post di Luca Zusi contro Salvini Qui sopra, il leader leghista domenica a Verona
Gli insulti e Salvini IA sinistra, il post di Luca Zusi contro Salvini Qui sopra, il leader leghista domenica a Verona
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