Cattolica, inchiesta interna: sospesi i due arrestati «Siamo per la legalità»
Nel mirino Zatachetto e Milone. Il Cda della società veronese: «Condanniamo ogni illegalità»
Cattolica ha convocato ieri un cda straordinario. Risultato: avviato un’indagine interna e sospesi i due arrestati.
Da un lato lo stop immediato agli incarichi finora rivestiti dai suoi due funzionari arrestati e tuttora detenuti in altrettante carceri rigorosamente a distanza. In contemporanea, l’intenzione di appurare con il massimo rigore come si siano realmente svolti i fatti nella compagnia. Eventuali responsabilità comprese.
Quasi una sorta di indagine interna quindi, quella annunciata ieri da Cattolica Assicurazione per fare chiarezza sui sospetti al vaglio della magistratura lagunare e connessi al presunto «sconto fiscale» a sei zeri (dai 8,8 milioni di euro dovuti ai 2,6 corrisposti effettivamente dal gruppo all’Erario). Un «alleggerimento» d’imposta dietro a cui, stando alle accuse ipotizzate dalla procura di Venezia, si sarebbero celati i due accordi «corruttivi» che all’alba di venerdì hanno fatto finire in cella il direttore amministrativo della compagnia Giuseppe Milone e l’ex dirigente-attuale collaboratore con un contratto a progetto Albino Zatachetto.
Sul caso, ieri, si è riunito il consiglio di amministrazione di Cattolica Assicurazioni che, «a fronte dei recenti provvedimenti della magistratura di Venezia» ha comunicato al termine di aver «assunto una decisa linea di condotta volta ad appurare in modo efficace e trasparente le eventuali responsabilità interne del personale proprio e dei collaboratori». Per questo motivo, lo stesso cda ha quindi deliberato di «conferire incarico immediato al Comitato Controllo e Rischi per effettuare una specifica e approfondita ricognizione interna, avvalendosi anche di consulenti esterni indipendenti». Inoltre, per quanto riguarda le singole posizioni dei due arrestati, il cda del gruppo ha optato per «la sospensione cautelare con efficacia immediata di Giuseppe Milone, responsabile della Direzione Amministrazione e Bilancio e Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari» e per «l’interruzione del rapporto di collaborazione coordinata e continuativa con Albino Zatachetto». E non è ancora finita perché lo stesso cda della compagnia assicurativa, «nel condannare fermamente ogni comportamento contrario ai principi di legalità e correttezza, auspica, comunque, che gli indagati possano dimostrare la loro estraneità ai fatti oggetto di contestazione». Una linea, quella adottata ieri dal gruppo, che si pone del tutto in sintonia con quanto fatto trapelare nell’immediatezza dell’esecuzione della doppia misura cautelare ai danni di Zatachetto e Milone, quando la società (che peraltro venerdì è stata teatro di una perquisizione in sede da parte dei militari delle Fiamme Gialle con annessa acquisizione di documentazione) aveva subito annunciato di «seguire con attenzione lo sviluppo delle indagini prestando la massima collaborazione con la magistratura e fiducia nell’operato degli inquirenti».
Ed è proprio la magistratura che, anche ieri, ha continuato a occuparsi della vicenda. In queste ore stanno ancora andando in scena gli interrogatori degli arrestati (16 in tutto) coinvolti nell’inchiesta veneziana imperniata su Fisco e tangenti. Uno dei risvolti dell’indagine lagunare s’incardina proprio sul caso Cattolica e, a riguardo, il primo a essere sentito per rogatoria dal gip era stato lunedì Milone che,assistito dall’avvocato Loris Tosi, ha preferito per adesso avvalersi della facoltà di non rispondere e restare dunque in silenzio. Oggi, in carcere a Modena, a ricevere la visita del gip sarà invece Zatachetto, difeso dal legale Simone Emilio Marchiotto. Con loro, a Verona, è finito nei guai il giudice tributario Cesare Rindone: avrebbe fatto da mediatore, per l’accusa, tra i due di Cattolica arrestati, il colonnello della Finanza Vincenzo Corrado e l’agente delle Entrate Christian David, tutti ora in cella. In cambio, Rindone avrebbe ottenuto un posto in Cattolica per un amico. Al momento dell’arresto , il giudice ha accusato un malore ed è ricoverato da venerdì in Cardiologia a Borgo Trento dove ieri, di fronte al gip, ha fatto scena muta.
Cattolica auspica che gli indagati possano dimostrare la propria innocenza Il gip Oggi, in carcere, Zatachetto sarà sentito dal giudice