«Fondi distorti» La lotta tra Usl e sindacato
Dal 1998 a oggi sarebbero stati danneggiati alcuni dipendenti della 20 ora Scaligera
«Una costante regalia che prosegue dal 1998, a danno di alcuni dipendenti dell’Usl 20 e a vantaggio di altri». Il danno ammonterebbe a oltre 1,5 milioni, ma il tribunale ha dato torto al sindacato Uil. Pronto il ricorso.
«Una costante regalia che prosegue dal 1998, a danno di alcuni dipendenti dell’Usl 20 e a vantaggio di altri». È un duro atto d’accusa quello lanciato da un sindacato, la Uil - federazione poteri locali all’azienda sanitaria veronese. Un’anomalia ventennale che avrebbe penalizzato i dirigenti sanitari «non medici» (ossia psicologi, farmacisti e biologi) a favore di alcuni parigrado dell’area professionale tecnico amministrativa (Pta). La cifra che è stata calcolata dalla sigla è imponente: 1.544.760 euro, pari a 73.560 per anno. Risorse che secondo la ricostruzione - sarebbero state sottratte dal fondo di risultato (ossia quello di merito) della dirigenza sanitaria e trasferite a quello della dirigenza Pta. La conclusione? Alcuni dipendenti hanno percepito meno di quanto gli spettava da contratto, una cifra «piccola» che, spalmata su grandi numeri, è diventata ben più consistente, beneficiando di tale quota altri dipendenti. Quanti ad avercene rimesso? Almeno quaranta (sono quelli che hanno presentato ricorso) ma potenzialmente sono molti di più. A «guadagnarci», invece, sarebbero stati una ventina. La denuncia che è arrivata in questi giorni sul tavolo del direttore della Scaligera, Pietro Girardi, consta di due documenti di sette pagine, firmate da Giorgio Faccioli, dirigente della Uil che già ha fatto emergere un caso analogo all’Usl di Feltre, nel 2014. La questione è sicuramente nota al dg: il caso, infatti, è finito in tribunale, con tanto di sentenza arrivata a maggio. Sentenza che ha rigettato il ricorso e ha giudicato corretta l’operazione di trasferimento risorse dell’Usl.Ma questa decisione è solo il primo round. I ricorrenti, infatti, soprattutto psicologi, hanno già annunciato il ricorso in appello dove presenteranno un dossier ben più ampio. La prima causa intentata contro l’azienda, infatti, solo in ambito civile, lamentava alcuni trasferimenti avvenuti dal 2005 in poi. Il ricorso è del 2011, ma è stato ritardato da ben due maternità del giudice che aveva in mano il fascicolo. Nel frattempo i dirigenti sanitari, con l’aiuto del sindacato hanno indagato più a fondo, retrodatando l’inizio delle decurtazioni ai loro stipendi di sette anni. Una novità sostanziale, dato che l’Usl sarà chiamata a giustificare anche i trasferimenti precedenti a quello del 2005, che non sono stati materia del dibattito in tribunale perché scoperti successivamente la presentazione del ricorso.La tesi del sindacato è proprio questa: la decisione di spostare questi fondi, non avrebbe seguito le norme vigenti. Nel documento inviato a Girardi si menzionano ben quindici inadempienze: dal necessario preaccordo, alla quantificazione precisa della quota globale e individuale trasferita, fino alle motivazioni con cui l’amministrazione dimostrava di accettare questo trasferimento di fondi. Per la Uil insomma, si configura in ogni caso un «danno erariale», se non qualcosa di più grave. La convinzione - si legge nel documento - è che «qualcuno si sia appropriato di ingenti fondi oppure che qualcun altro abbia continuato a ricevere “a propria insaputa” fondi di risultato non dovuti». Il sindacato fa sapere di aver sollecitato più volte l’istituzione di una «Commissione tecnica» per la verifica dell’esatta della determinazione di questi fondi: una richiesta a cui l’Usl non avrebbe mai dato seguito. Nei documenti si fanno anche nomi e cognomi, in particolare quello di un responsabile delle risorse umane ora trasferito all’azienda ospedaliera. Resta solo da capire se queste pesanti accuse saranno accolte anche dai giudici in sede d’appello oltre che dagli organismi esterni preposti ai controlli a cui il sindacato dichiara di volersi rivolgere.
L’accusa
Per la Uil «qualcuno si è appropriato di fondi o qualcun altro ne ha ricevuti senza saperlo» La sentenza
In primo grado i giudici hanno ritenuto corretta l’operazione dell’Usl di trasferimento fondi