Ex Arsenale, «niente project pago la penale»
«Fermiamo i soliti quattro affaristi»
«L’Arsenale deve restare in mano pubblica e non deve diventare l’ennesimo Centro Commerciale della città». Federico Sboarina rilancia la sua proposta sul futuro del grande compendio di Borgo Trento. E al suo fianco, stavolta, c’è anche Italo Monaco, leader del Comitato per l’Aresenale. «Qualcuno (il riferimento è a Flavio Tosi, che Sboarina evita di nominare, ndr) va raccontando che i futuri negozi previsti dal progetto di Italiana Costruzioni hanno una superficie di vendita di 2.070 metri e che il limite per essere considerato Grande Struttura di Vendita è di 2.500 metri. Ma in realtàspiega Sboarina – le licenze commerciali concesse sarebbero per tutti i 5.800 metri quadri previsti, e in qualsiasi momento, in futuro, il centro potrà essere ampliato fino a quelle dimensioni».
Il candidato sindaco ribadisce che «una volta fatti bene i conti (perché parliamo di soldi pubblici che vanno spesi con oculatezza) è pensabile anche pagare la penale, di circa un milione di euro, per fermare comunque il progetto».
Sboarina distribuisce alla stampa la relazione sul vecchio progetto di Rizzani De Eccher che prevedeva la concessione dell’Arsenale ad un privato per 99 anni, contro i 50 previsti dal progetto attuale. La «proposta di finanza e progetto» era stata portata in giunta il 17 aprile 2012 dall’allora vicesindaco Vito Giacino era stata approvata anche da Daniele Polato, Marco Padovani, e Stefano Bertacco. «Mi prendo la responsabilità di avere votato quella relazione, consegnataci il giorno prima, - spiega – e che è appunto una relazione, mentre la delibera vera e propria è stata votata quando io ero uscito da tempo dalla giunta ed ero tornato a fare l’avvocato». E Monaco aggiunge che «quella relazione aveva in seguito avuto il parere contrario del dirigente comunale architetto Tarasco, cui per questo venne tolto l’incarico, che fu affidato all’Agec».
Qual è la proposta di Sboarina per il futuro dell’Arsenale? «Quella di discuterne con il Comitato, che ha fatto uno splendido lavoro, e con gli Ordini professionali, tenendo comunque tutto in mano pubblica e facendo decidere al Comune. È ora di finirla – conclude – di dare la città in mano a quattro affaristi che vogliono realizzare i loro progetti».
Proprio ieri, intanto, è stata fissata l’apertura delle buste per l’assegnazione dei lavori: si andrà al 20 luglio. Lo stesso Tosi ha spiegato che «sono stati concessi altri 30 giorni, sia per aspettare la sentenza del Tar sull’ennesimo ricorso del Comitato, dopo quello già perso da Daniele Polato, sia anche – ha aggiunto il sindaco – su richiesta di un’impresa, che secondo me non presenterà alcuna vera proposta ma fa solo ostruzionismo. Con un mese in più di tempo comunque – ha ironizzato Tosi –chissà quante altre belle proposte arriveranno…». Secondo Michele Bertucco, invece, «queste continue proroghe dimostrano come tutto l’iter del project sia stato inutilmente accelerato dall’amministrazione Tosi per cercare di arrivare all’assegnazione del bando prima della sua scadenza. Mai come adesso – conclude - ci sarebbe bisogno di una proposta politico-amministrativa chiara, questo ballottaggio somiglia più a una sarabanda orgiastica».
L’ammissione
Ho votato una relazione sull’Arsenale pro Rizzani, ma non la delibera: ero già fuori