Corriere di Verona

Botte e minacce alla vicina e alla moglie veronese: condannato un magrebino

- La. Ted.

Considerat­i i numerosi capi d’accusa di cui era chiamato a rispondere ieri mattina davanti al tribunale collegiale presieduto la giudice Paola Vacca, sulla carta rischiava una ben più pesante. Alla fine, in virtù dei due soli episodi di cui è stato dichiarato penalmente responsabi­le dai magistrati, per il magrebino chiamato sul banco degli imputati (ne omettiamo le generalità per tutelare la privacy delle parti coinvolte, ndr) la condanna si è attestata sui due anni e due mesi di reclusione. Il 23 settembre 2015, in particolar­e, se la sarebbe presa durante una lite particolar­mente violenta con la moglie veronese e le avrebbe addirittur­a rotto un dente oltre a provocarle un trauma alla piramide nasale, scagliando­si contro la donna con il suo telefonino cellulare. Per quanto riguarda invece il secondo episodio di cui ieri mattina è stato ritenuto responsabi­le, secondo il capo d’imputazion­e il marocchino avrebbe minacciato con un coltello sia la moglie che la vicina di casa e successiva­mente si sarebbe lanciato contro un parente della consorte, intervenut­o in sua difesa, colpendolo con violenza e facendolo capitolare a terra. Questo secondo fattaccio sarebbe accaduto alcuni mesi dopo,nel 2016. E ieri, per il magrebino, è arrivata la condanna.

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Magistrato Il presidente del collegio Paola Vacca

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