Il prof killer resta in cella «Mi dispiace per Biagio, non doveva essere lì»
Nuovi dettagli sull’omicidio. La follia scattata in aeroporto a Tessera
«Mi dispiace per te, è stato un caso. Tu non avresti dovuto essere qui». Mentre lo colpiva almeno cinque o sei volte alla testa con un tubo di ferro che forse era stato preparato apposta, Stefano Perale si sarebbe rivolto così a Biagio Buonomo. Non era bastato il cocktail-trappola a base di Stilnox, un sonnifero, che il 50enne professore di inglese mestrino aveva preparato per il 31enne ingegnere e per la 30enne russa Anastasia Shakurova, la sua ex studentessa di cui si era invaghito al punto da volerla uccidere per il suo rifiuto, soffocandola con uno straccio mentre era distesa e stordita a letto e non fermandosi nemmeno di fronte al fatto che era incinta di cinque mesi; e non erano bastate nemmeno le prime sprangate con quel tubo che lui era andato a prendere in un’altra stanza e con cui l’aveva colpito con grande violenza, perché aveva in qualche modo reagito e «perché non moriva». A raccontarlo è stato lo stesso Perale agli agenti della squadra mobile di Venezia, arrivati sabato notte dopo le 3, quando lui – forse pentito, forse resosi conto che non avrebbe mai potuto nascondere le prove di quella mattanza, dopo aver portato al piano terra in ascensore il cadavere di Buonomo – aveva telefonato al 113. Dichiarazioni su cui ieri mattina, nell’udienza di convalida di fronte al gip Marta Paccagnella, i difensori Matteo Lazzaro e Nicoletta Bortoluzzi hanno dichiarato battaglia, contestando che fossero state raccolte senza un legale.
Poco è cambiato, però. Il giudice ha infatti convalidato l’arresto di Perale e ha disposto la carcerazione con la gravissima accusa di duplice omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dall’uso di un mezzo insidioso, cioè il sonnifero. Secondo il magistrato, infatti, c’è il rischio che Perale uccida ancora e solo il carcere può impedire la reiterazione del reato. «Accuse da ergastolo e lui se ne sta rendendo conto - spiega l’avvocato Lazzaro - Questa cosa gli pesa come un macigno e noi gli abbiamo portato anche la vicinanza della sua famiglia». Lui è sorvegliato a vista proprio per evitare gesti inconsulti. Secondo gli inquirenti della squadra mobile e il pm Gava, infatti, Perale aveva pianificato tutto, approfittando del fatto che Anastasia e Biagio erano a Mestre, perché stavano prendendo casa assieme a Gaggio di Marcon. Con Anastasia, diceva lui, c’erano rapporti cordiali, anche perché per molti conoscenti, e pure per la famiglia Buonomo, in realtà non c’era mai stata una vera relazione tra di loro, ma solo un’infatuazione unilaterale nata alle lezioni di inglese. Lui però ci aveva sperato in cuor suo e qualcosa si era rotto irrimediabilmente in un pomeriggio di fine ottobre scorso: Anastasia si sarebbe messa d’accordo con Stefano di vedersi fuori dall’aeroporto di Tessera, ma quando lui era arrivato con un mazzo di fiori, aveva trovato anche Biagio e tra i due lei aveva scelto l’altro. E’ probabilmente lì che è nato il piano omicida di Perale. «Ero ossessionato, stavo male, avevo la tachicardia e non dormivo», avrebbe detto lui. Secondo gli inquirenti, però, non l’avrebbe mai minacciata o fatto qualcosa di strano o sospetto.
Lei aveva poi confermato la scelta di Biagio. Aspettavano un bambino e lui l’aveva annunciato a tutta la famiglia a Pasqua e pare che avessero anche intenzione di sposarsi. Però c’era sempre Stefano, che la invitava a cena, voleva che si vedessero. Tra una cosa e l’altra l’incontro non era mai stato possibile e chissà se già allora lui l’avrebbe voluta uccidere. Ma lei e Biagio vivevano insieme a Gallarate e non c’era stata l’occasione. Fino alla trappola di sabato scorso, finita in tragedia. Lei accetta, lui prepara i cocktail per stordirli, sbriciolando una dose «da cavallo» del sonnifero che usava lui stesso. Bevono, mangiano pochi crostini (che sono stati poi trovati nello stomaco nel corso dell’autopsia), quindi forse parlano, fino a quando il farmaco ha effetto. Sono passate delle ore, perché l’omicidio sarebbe avvenuto intorno alle 2 di notte. Lei viene soffocata con uno straccio, premuto con forza tanto che ha un ematoma sul viso. Per lui ci sono le sprangate. Per un’ora cerca di nascondere i corpi, poi si arrende. Ora la famiglia di Buonomo è arrivata a Venezia, ma il funerale sarà oggi a Sant’Arpino, in Campania, dove abitano. La famiglia di lei, che è senza mezzi, ha lanciato un appello ai concittadini per riportare a casa la salma.
Il giudice C’è il pericolo di reiterazione Perale può uccidere ancora