Ex popolari, stretta finale sulle offerte a Rothschild
Oggi scadono le manifestazioni d’interesse per le venete. Le condizioni di Intesa e Unicredit
Ex popolari venete alla stretta finale. Entro oggi Rothschild, l’advisor che era stato nominato dal ministero del Tesoro per gestire le offerte che sarebbero giunte da altri soggetti finanziari per intervenire sul salvataggio di Veneto Banca e della Popolare di Vicenza, dovrà aver ricevuto le dichiarazioni di interesse di tutti i pretendenti. Negli ultimi giorni, si apprende intanto da fonti vicine al Mef, sarebbero state decine le richieste di accesso alla banca dati messa a disposizione dallo stesso Tesoro a chi fosse interessato ad avanzare eventuali proposte, segno di un interesse che si spera possa consentire una conclusione della vicenda in tempi rapidi così come sollecitato la scorsa settimana dai vertici dei due istituti.
L’opzione che si è fatta più largo nel ventaglio delle probabilità in questi giorni è comunque quella di Intesa Sanpaolo, anche se non è calata l’attenzione di Unicredit e, pare, anche di Bnl e Unipol, mentre si affaccia pure l’ipotesi Iccrea, affiancata dall’advisor Mediobanca. Tutte opzioni contraddistinte in ogni caso da diversi distinguo mentre, secondo il Mef, non sarebbe del tutto tramontata la via della ricapitalizzazione precauzionale a carico dello Stato, tanto che pare sia ancora aperto a Bruxelles un confronto per capire se e fino a che punto lo strumento possa essere accettato dalla Ue.
Andando per ordine, rispetto al ruolo che da qualche giorno gli viene attribuito di possibile cavaliere bianco salvatore delle ex popolari venete, Intesa Sanpaolo ha posto ieri dei paletti chiari. Un ragionamento su una good bank ripulita dalle zavorre non redditizie si può fare, mandano a dire fonti vicine al gruppo guidato da Carlo Messina, ma a condizione che questo non richieda un aumento di capitale e non produca ricadute sul dividendo per il 2017. Sul fronte Unicredit, essendo questo il secondo grande player indicato come potenziale protagonista di una storia a lieto fine, se ci sarà, per Vicenza e Montebelluna, le dichiarazioni che pesano sono invece quelle del presidente, Giuseppe Vita. Se si tratta di collaborare all’interno di una «soluzione di sistema» piazza Gae Aulenti è pronta a partecipare «per un senso di solidarietà al Paese. Oggi siamo ancora alla ricerca di una soluzione – ha detto ieri Vita, a margine del forum economico italo-tedesco, a Milano – e se in questo sistema alcune banche si fanno avanti, se il Governo trova una soluzione per creare una ‘bad bank’ e rimane da risolvere il problema minore della parte buona della banca, questa può essere una soluzione. Con il ministero dell’Economia – ha aggiunto - ci sono colloqui costanti e continui. La situazione cambia da un giorno all’altro, è un work in progress. Certo non saremmo disponibili nel caso si tornasse ad un’ipotesi di soluzione a due», intendendo con questo l’assorbimento delle ex popolari, una ciascuno, da parte dei due maggiori gruppi di cui si è parlato nei giorni scorsi.
È apparsa infine controversa fin all’inizio la possibilità di un soccorso da parte di Iccrea. Questo sia per il momento delicato del credito cooperativo, nel mezzo di una riforma profonda, sia per la grande sovrapposizione che ci sarebbe fra le reti. In serata, infatti, Iccrea ha fatto sapere di aver ritirato il proprio dossier.