Clint a Venezia fra eroi e terroristi
Ciak in Laguna. Eastwood racconterà la storia dei tre ragazzi che fecero arrestare un integralista
Eroi per caso in tempo di terrorismo e tre anime ostaggio del passato. Il mito di Venezia e il miraggio di poterne catturare l’essenza con la Settima arte tornano a farsi sentire prepotentemente con due produzioni internazionali.
Venezia è infatti di nuovo set di film importanti dopo The
young pope e Youth di Paolo Sorrentino. Tra luglio e agosto saranno due le pellicole girate in centro storico: dal 19 luglio al 12 agosto si svolgeranno le riprese di The Aspern papers, adattamento del Carteggio Aspern, il racconto lungo di Henry James ambientato a Venezia che continua ad attrarre registi e produttori; dal 16 al 18 agosto la città sarà teatro di alcune scene del nuovo film di Clint Eastwood,
The 15:17 to Paris, tratto dal libro scritto dai tre ragazzi americani - due soldati e un civile che riuscirono a immobilizzare e far arrestare il terrorista marocchino Ayoub al-Qahzzani che nell’agosto di due anni fa era salito sul treno da Amsterdam diretto a Parigi armato di kalashnikov, pistola, coltelli per seminare terrore e uccidere 500 persone.
Il film è tratto dal libro The
15:17 to Paris: The True Story of a Terrorist, a Train, and Three
American Heroes scritto dai tre ragazzi americani insieme al giornalista e scrittore Jeffrey E. Stern. I tre eroi per caso, che agirono dopo aver sentito il rumore del caricatore del kalashnikov provenire da uno dei bagni del treno, passarono da Venezia prima di imbattersi nel loro appuntamento col destino. Ed è quel momento che il grande regista americano, 87 anni e il progetto di raccontare l’epopea «normale» degli eroi americani di oggi dopo American sniper e
Sully, vuole filmare a Venezia, città dove nel 2000 gli fu assegnato il Leone d’Oro alla carriera.
Tre giorni di set in agosto con un server romano che lo seguirà nella ricerca delle location, che in città devono dare l’idea del grand tour dei ragazzi nel loro primo viaggio internazionale prima di diventare «la parte migliore dell’America» come disse di loro, premiandoli per il coraggio, l’allora presidente americano Barak Obama.
L’altro progetto, a lungo coltivato dal regista inglese James Ivory, che del nuovo adattamento sarà il produttore, vedrà alla regia il debutto di Julien Landais e nel cast Vanessa Redgrave e la figlia Joely Richardson nei panni di Juliana Bordereau e della nipote, due donne che vivono sole in un antico palazzo veneziano custodendo gelosamente la memoria (e il carteggio) di Aspern, un famoso scrittore ormai morto, con Juliana, l’unica ancora in vita tra le conoscenti di Aspern.
La richiesta della produzione e del regista - che si sono rivolti a Mestiere Cinema - sarebbe di girare nel giardino di palazzo Soranzo Cappello in rio Marin, sede della Soprintendenza per i beni architettonici e per il paesaggio di Venezia, Belluno, Padova e Treviso.
Un giardino restaurato da Tiziana Favaro e Giuseppe Rallo proprio rifacendosi alle atmosfere tardo-romantiche del racconto di James. Ma viene anche da pensare che, data l’amicizia e il sodalizio nato tra i due, Ivory non coinvolga nelle riprese il vicino palazzo Gradenigo, teatro durante la Biennale e la Mostra del cinema di eventi mondani e passaggi di star.
Pellicola Il regista americano girerà dal 16 al 18 agosto «The 15:17 to Paris» Altro set Vanessa Redgrave sarà protagonista del «Carteggio Aspern»