L’Arena di Sboarina «Senza copertura, rimetto il corpo di ballo»
«Se vogliono coprire l’Arena dovranno spararm!» Federico Sboarina sceglie proprio il vallo dell’Arena per rilanciare la polemica sul futuro del monumento più noto della città e sulla Fondazione lirica. «L’Arena – tuona - è di tutti noi e non va regalato a privati per fare le festicciole loro. L’Arena è di tutti e bisogna rilanciarla, rilanciando la Fondazione lirica. E proprio perché è nostra deve rimanere in mano pubblica».
Attorno a lui annuiscono, tra gli altri, il soprano Cecilia Gasdia, Stefano Casali, Matteo Gasparato, Ciro Maschio e il professor Sergio Noto. «Il rilancio della Fondazione è una delle cose più importanti per il nostro futuro e nasce da una situazione nota a tutti: c’è qui – spiega Sboarina – un’azienda che ha un prodotto unico, non dico semplicemente d’eccellenza ma addirittura unico. Eppure questa azienda arriva sull’orlo del fallimento, visto che il sindaco ne ha chiesto la liquidazione. È evidente – conclude Sboarina - che chi gestisce quell’azienda va cambiato».
Quanto al secondo tema, il livello degli spettacoli, Sboarinma fa un esempio…sportivo: «Se allo stadio Bernabeu c’è ogni giorno una partita tra Real Madrid e Barcellona, avremo ogni giorno un tuttoesaurito. Se giocano invece Cadore e Catena beach (le due ultime squadre di amatori in cui il candidato sindaco ha militato, ndr) anche se è il Bernabeu, allo stadio non ci va nessuno».
Sboarina ribadisce che il corpo di ballo va ripreso in organico perché, spiega, «la crescita di un’azienda avviene attraverso investimenti, non attraverso i tagli soprattutto se sono tagli di persone che lavorano ad alto livello».
Più in generale, secondo Sboarina, «non aver avuto a Verona, in questi anni, una gestione omogenea della Cultura con un assessorato apposito e con una apposita cabina di regia, è una ferita profondissima. Mi viene da sorridere, se non da piangere, - aggiunge vedendo che legalità e trasparenza sono state tirate fuori 24 ore fa, fuori tempo massimo perché le schifezze si sono già verificate. E lo stesso discorso vale per la Cultura. Fa ridere che ora parlino di cabina di regia. Qui c’è qualcuno che si dimentica che in questi cinque anni ha amministrato! Il 77 per cento dei veronesi, - conclude - l’11 giugno ha votato per cambiare, ed è a tutti loro che adesso io mi rivolgo».