«Ecco perché non sosteniamo nessuno al ballottaggio»
Il Popolo della Famiglia ha rifiutato le «lusinghe» di entrambi i candidati al ballottaggio «per orientare i nostri elettori» e accaparrarsi i 3.925 voti» conquistati al primo turno dal candidato sindaco Filippo Grigolini. Né Patrizia Bisinella, cui viene imputato «l’abbraccio mortale con la linea del Pd» con «l’appiattimento sulla piattaforma ideologica Lgbt», né Federico Sboarina, per le «posizioni libertarie di Forza Italia, di buona parte di Verona Domani, dei Liberali Riformatori Socialisti», per quelle «estremiste e disvaloriali di parte della Lega», per le «aperture del governatore Zaia sul suicidio assistito». Grigolini, personalmente, voterà scheda bianca, ma in generale il Pdf ritiene che «non sia possibile sostenere alcuno al ballottaggio, spezzando così la catena che ci obbliga da decenni al male minore», affidando «queste riflessioni alla lucida capacità di discernimento di cui i nostri elettori hanno già dato prova».
Grigolini ricorda che entrambi gli schieramenti hanno chiesto un incontro agli esponenti del Pdf, cercando un appoggio che, «nel caso della lista di Sboarina, è arrivato nella giornata di domenica 18 giugno a mettere sul piatto un assessorato per la famiglia». Una proposta che, Grigolini ha rivelato, il vescovo Zenti avrebbe voluto accettasse (vedi articolo a fianco). Ma, per Grigolini, si trattava di proposte «non corroborate da chiarezza programmatica, operativa e da loro inviti per un accordo formale, segno di divisione interna e dell’evidente impossibilità di una vera convergenza sui principi del PdF».