Assessori, traforo, tasse Tra i due avversari l’ultimo duello è di fioretto
Lei: «Tu scelto da Salvini». Lui: «L’unico diktat è quello del Pd»
Nell’ultimo confronto pubblico di questa campagna elettorale, andato in onda ieri sera su Tele Arena, Federico Sboarina e Patrizia Bisinella si sono giocati le ultime cartucce prima del ballottaggio di domenica. In un’atmosfera più distesa rispetto ai tanti momenti di tensione e scontro aspro delle ultime settimane, con appelli bipartisan a sotterrare da lunedì l’ascia di guerra perché «chiunque vincerà sarà il sindaco di tutti», i due candidati hanno dato qualche prima indicazione sull’amministrazione che guideranno, dovessero vincere.
Le prime novità sono emerse sulla composizione della futura giunta. Sboarina, nel sottolineare che sceglierà gli assessori sulla base di due criteri, «onestà e trasparenza», ha chiarito di «aver già un’idea precisa su chi sarà il vicesindaco: una persona che non ha mai ricoperto ruoli in giunta precedentemente». Non sarà, quindi, il leghista Enrico Corsi, che il segretario del Carroccio Paolo Paternoster aveva fortemente sponsorizzato. Bisinella ha spiegato che la sua giunta «sarà varata in tempi brevi», facendo i nomi di quattro figure che saranno probabilmente riconfermate: Anna Leso al Sociale, Alberto Bozza allo Sport, Alberto Benetti all’Istruzione, Gian Arnaldo Caleffi all’Urbanistica. Ci saranno poi due figure tecniche, scelte di concerto con le categorie, per la cultura e il turismo.
Un altra elemento emerso riguarda il tema del Traforo delle Torricelle. Se Sboarina ha ribadito che per lui il progetto dell’attuale amministrazione «è morto» anche se «un passaggio a nord resta necessario, ma bisognerà ripartire da zero», Bisinella ha assicurato che il progetto attuale «va portato avanti perché non bisogna perdere altro tempo», ma ha aggiunto di essere disposta a ragionare «anche sull’ipotesi di un tracciato corto»: che sia la «galleria interquartierale» su cui si era detta pronta a ragionare la candidata del Pd Orietta Salemi?
Sboarina ha scelto invece di mandare un messaggio sulle tasse. «La famiglia è al centro del nostro programma - ha spiegato - abbasseremo le rette di asili e scuole comunali. E lavoreremo anche per abbattere la Tari del 15/20 per cento». «Non si può fare, la Tari è una tassa a copertura», gli ha replicato Bisinella. «Aumentando la raccolta differenziata, incrementando la vendita del materiale riciclato e con altri risparmi di costi, troveremo le risorse», ha assicurato il candidato del centrodestra.
C’è stato spazio anche per qualche stilettata finale. Sboarina ha lamentato di essere stato tacciato di essere «razzista e xenofobo, cose non vere» oltre alla «caduta di stile» dell’avversaria per averlo definito «maschilista», «proprio a me che sono cresciuto con quattro donne». E ha definito invece «avvilente per una donna» vedere i manifesti della candidata accanto a Flavio Tosi. Bisinella, dal canto suo, ha ribattuto di essere stata «attaccata perché non autoctona, perché fidanzata di... Sboarina non ha mai preso le distanze dagli insulti dei suoi sostenitori». Quanto alle foto con Tosi, «lui è un leader politico». Non ha apprezzato, semai, «il fatto che il candidato del centrodestra sia stato scelto a Roma per un diktat di Salvini». «È una bugia - ha replicato Sboarina io sono espressione di una lista civica del territorio, su cui poi si è trovata la convergenza in Regione e anche a Roma. Il diktat è semmai quello del responsabile enti locali del Pd». Quello che, agli elettori orfani di Salemi, ha suggerito di votare per la candidata tosiana al ballottaggio.
L’avvocato Ho già in mente il nome del vicesindaco: sarà una persona che non è mai stata in giunta prima La senatrice La giunta sarà varata in fretta. Ci sono già figure come Leso, Bozza, Benetti e Caleffi