Corriere di Verona

Di Dio attacca il padre di Croce La replica: «Meschinità»

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Dopo un video sul «clan Tosi» da migliaia di visualizza­zioni, il leader di Verona Pulita Michele Croce (che sostiene ora Federico Sboarina) ha dato vita alla seconda puntata, dalle scalinate di piazza Bra. L’occasione è commentare il comitato su trasparenz­a e legalità proposto da Patrizia Bisinella. «Non ce n’è traccia nel suo programma, è una cosa estemporan­ea per cercare di darla da bere ai veronesi», ha rilevato.

Lo stesso Croce ha subito un durissimo attacco personale dal tosiano Vittorio Di Dio, che cita un video che circola sul web: ritrae il padre di Croce che «cammina tranquilla­mente per le strade, legge i manifesti sulle vetrine dei negozi, senza bisogno di alcun accompagna­tore o ausilio per i non vedenti» benché «percepisca una pensione di accompagna­mento e invalidità di 800 euro mensili come cieco». «I politici come Vittorio Di Dio si devono vergognare, perché in competizio­ne elettorale usano persone deboli o invalide per attacchi meschini», la replica di Croce che ricorda «un’inchiesta azionata, guarda caso, dalla Polizia Municipale dell’amico Comandante Altamura, che però è stata archiviata ancora in fase d’indagine». Anche Flavio Tosi e Marco Giorlo si sono rivolti a Croce: «Marco, che è stato attaccato da Croce, è stato cercato da Sboarina per sostenerlo al ballottagg­io», ha detto il sindaco. «L’ennesima bugia detta ai cittadini veronesi - la replica di Sboarina - Mai cercato Giorlo. Chi dice il contrario sa bene di bluffare».

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