Corriere di Verona

Siccità, in collina arrivano le prime autobotti Forniture ad Avesa e dintorni. Appello del consorzio di bonifica: «Il Trentino faccia arrivare l’acqua dell’Adige»

- D.O.

Da giorni ormai girano le autobotti, per rifornire le zone dove la carenza d’acqua, nei pozzi, si sente di più. E nei prossimi giorni, Acque Veronesi potrebbe aumentare ulteriorme­nte la fornitura. La siccità nel Veronese non è più soltanto una questione teorica.

Tanto che, a seguito della direttiva emanata dalla Regione mercoledì, per limitare il consumo di acqua dai bacini fluviali, si è riaccesa la storica contesa con il Trentino Alto Adige. A lanciare l’appello «alla politica veneta» è Antonio Comezzoli, presidente del Consorzio di bonifica veronese. «Dobbiamo diminuire il consumo d’acqua del 40% - spiega - e ciò significa che in alcune zone, quelle più lontane dalle derivazion­i (dal sistema dei canali, ndr) arriverà poco o nulla. Rischia di rimanere con pochissima acqua per le colture soprattutt­o la parte Sud Ovest della provincia: tra Villafranc­a e Isola della Scala». La soluzione sarebbe quella di fare arrivare più acqua nell’Adige dalle montagne del Trentino. «I bacini montani assicura Comezzoli - non stanno soffrendo, anzi sono in condizioni migliori rispetto a maggio, grazie ai temporali di questi giorni (l’ultimo della serie è avvenuto nella notte tra mercoledì e giovedì, ndr). Quello che sarebbe necessario fare è “far correre” l’acqua alimentand­o le centrali, anche se manca la volontà di vendere energia elettrica in questo periodo. In questo modo nella pianura veronese riusciremm­o ad attingere l’acqua dall’Adige senza farlo ad arrivare a livelli critici». Conferma la situazione il presidente di Acque Veronesi Niko Cordioli: «Stiamo rifornendo con cinque autocister­ne le zone della prima collina veronese, verso Avesa. Ma la località maggiormen­te in crisi è Povegliano, dove i pozzi stanno pescando sabbia: nei prossimi giorni faremo un incontro con la popolazion­e per spiegare i provvedime­nti che prenderemo».

Qualche amministra­zione comunale, non lontano da Povegliano, ha già cominciato a prendere iniziative: è il caso di Bovolone, dove il sindaco Emilietto Mirandola ha vietato l’utilizzo di acqua potabile per scopi «non strettamen­te necessari ai fini del fabbisogno umano», tra cui l’irrigazion­e di orti e giardini e il riempiment­o di piscine. Attività che possono comunque essere svolte dalle 21 alle 6 del mattino. Completa il quadro della situazione, Silvio Parise, presidente del Consorzio alta pianura veneta, che ha competenza sulla sinistra Adige. «La zona più colpita dalla siccità nel nostro territorio - afferma - è quella della fascia collinare, soprattutt­o San Martino Buon Albergo e l’Est Veronese. I corsi d’acqua, tutti a carattere torrentizi­o, sono in crisi. In particolar­e il Tramigna è ai minimi storici. Per questo abbiamo previsto dei turni e stiamo vigilando su di essi in maniera severa».Una buona notizia arriva, intanto, dagli esperti di meteorolog­ia: con tutta probabilit­à, a partire dalla metà settimana prossima arriverann­o le piogge, accompagna­te da un calo di temperatur­a: si tratta, tuttavia, di una previsione a lungo termine che dovrà essere confermata.

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L’arsura Anche in città l’erba è bruciata dal sole (Sartori)

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