Tosi, nuova vita da consigliere comunale «Ma il mio progetto politico va avanti»
VERONA La scrivania è pulita e lucida come uno specchio. Le montagne di carte, appunti, faldoni e oggetti- ricordo sono spariti. Flavio Tosi aveva già portato via quasi tutto tra sabato e domenica. Ma ieri è tornato per completare il trasloco, assieme al suo storico portavoce, Roberto Bolis. «Ma il mio progetto politico va avanti», assicura.
VERONA La scrivania è pulita e lucida come uno specchio. Le montagne di carte, appunti, faldoni e oggetti-ricordo sono spariti. Flavio Tosi aveva già portato via quasi tutto tra sabato e domenica. Ma ieri, nel tardo pomeriggio, è tornato in quell’ufficio dove, negli ultimi dieci anni, ha trascorso molto ma molto più tempo che a casa sua. Con lui il suo storico portavoce, Roberto Bolis, che lo ha aiutato, non senza un briciolo di commozione, nella parte conclusiva del trasloco.
E prima di andarsene per l’ultima volta, cupo e visibilmente amareggiato, Tosi accetta di fare quattro chiacchiere col cronista. A partire dall’immediato futuro che, spiega, «sarà per prima cosa un futuro da consigliere di minoranza, ruolo che credo di conoscere abbastanza bene – sottolinea con un sorriso un po’ forzato – visto che sono il decano della categoria, dopo 23 anni ininterrotti passati in quell’aula».
E oltre a questo?
«Oltre a questo – risponde l’ex sindaco – va avanti il progetto politico a livello locale, regionale e nazionale, per costruire un nuovo progetto politico che nasca da una grande esperienza civica per diventare qualcosa di più ampio».
Continua a crederci, nonostante la sconfitta di domenica?
«Lo spazio politico c’è, lo hanno dimostrato anche le elezioni nella nostra città. Provi a fare un po’ di conti: sommando il 15,88 per cento del Pd, il 9,49 dei grillini, l’8,86 della Lega Nord, il 3,43 di Forza Italia e il 2,74 di Fratelli d’Italia, non si arriva neppure al 50 per cento dei votanti».
E questo cosa dimostra? «Dimostra quanto grande sia la crisi che stanno attraversando, a tutti i livelli, da quello nazionale a quello locale, i partiti tradizionali, ed il forte astensionismo ne è una prova ulteriore. E conferma quanto spazio ci sia, nella politica veronese come nella politica italiana, per chi voglia costruire qualcosa di nuovo, qualcosa di davvero diverso, che parta da un’esperienza civica come la nostra per dare un’indicazione valida in tutto il Paese». Il risultato di domenica, però…
«…è stata una sconfitta netta, questo è chiaro ed evidente. Ho già ammesso domenica sera che non me l’aspettavo, non certo con questi margini di distacco. Attenzione però anche ad un altro dato…». Quale?
«Quello per cui il 42 per cento dei veronesi si è schierato anche domenica scorsa con noi, che pure abbiamo condotto una difficile campagna elettorale da soli contro tutti. E a me, sinceramente, sembra comunque un risultato di cui tenere conto e da cui si può ripartire». Quanto è arrabbiato con il Pd?
«Anche su questo, confermo quello che ho detto a botta calda, domenica notte: ci si poteva aspettare un apporto maggiore di voti, ma posso anche capire le loro difficoltà, dopo dieci anni di opposizione contro di me e contro le mie giunte a Palazzo Barbieri».
E le altre forze politiche rimaste escluse dal ballottaggio, secondo lei come si sono confermate? «Mi pare chiaro che si sono quasi tutte coalizzate contro di noi. Non solo Michele Croce, che lo ha annunciato pubblicamente, ma anche buona parte dei grillini, così come buona parte dell’elettorato che faceva riferimento a Michele Bertucco: sono tornati alle urne in maniera organizzata e hanno votato contro di noi.” Torniamo sul dato dell’astensionismo...
“È stato alto, e secondo me è legato al fatto che l’elettorato diciamo così ‘indipendente’, quello non legato né al nostro schieramento né a quello avversario, non è tornato alle urne. Al ballottaggio ha votato solo chi era già ‘fidelizzato’, chi era schierato da tempo con l’uno o con l’altro fronte, compresi quelli che, come ho detto, facevano riferimento ai grillini o a Bertucco ma erano soprattutto decisi a sconfiggere noi». Un messaggio per il suo successore?
«Confermo gli auguri di buon lavoro, nell’interesse di Verona e dei veronesi. Sono convinto che gli lasciamo una città migliore di quella che avevamo trovato. Adesso sta a lui…» Come sta la senatrice Bisinella dopo la sconfitta di domenica? «È serena. Stanca ma serena. Patrizia ha un carattere forte, ha un’esperienza politica non da poco, sa che le elezioni si possono vincere e sa che si possono anche perdere. Ma poi si va avanti. Sarà sicuramente un’ottima consigliere comunale…».
Tosi/1 La sconfitta è netta ma il 42 per cento di voti non è poco
Tosi/2 Al sindaco auguro buon lavoro, gli lasciamo una città migliore