Le opposizioni scaldano i motori M5S: «Programma copiato» Bertucco punge gli ex compagni
Dai Cinquestelle, da Tommaso Ferrari e da Michele Bertucco arrivano a Federico Sboarina promesse di «attenzione» ma anche di «opposizione senza sconti».
«Con la vittoria di Sboarina, finisce l’era Tosi» commenta il portavoce alla Camera per il M5S, Mattia Fantinati, secondo il quale «Tosi lascia una città insicura, piena di cementificazione scellerata, inquinamento; ha rovinato letteralmente la Fondazione Arena e da ultimo ha costruito in fretta e furia una funivia che porta solo rumore e disagi ai residenti». Quanto al neoeletto, Fantinati promette «opposizione attenta e critica perché il lavoro per riportare la città alla giusta vivibilità, è molto lungo: tante sue proposte in campagna elettorale (la più bassa sia per affluenza sia per i toni usati dai candidati al ballottaggio) sono state prese letteralmente dal nostro programma – conclude - ma staremo attenti perché sappiamo bene che tra il dire ed il fare c’è sempre di mezzo un mare…d’oblio post-elezione».
Michele Bertucco (Sinistra in Comune) parte invece da un’analisi del voto (e dell’astensionismo) di domenica per dire che «la partecipazione non si stimola con l’uso degli specchietti per le allodole, come il messaggio di Renzi a sostegno di Tosi, rimasto inascoltato, ma con la capacità di far tornare la gente a impegnarsi per la buona politica» mentre «la sconfitta del centrosinistra veronese è nell’esser riusciti a consegnare nelle mani di Federico Sboarina anche la palma del cambiamento». Quanto al nuovo sindaco «prendiamo atto – dice Bertucco - chesi è espresso chiaramente su una serie di cose, tra le quali il futuro della Fondazione Arena, l’Arsenale, la trasparenza e la legalità; ora attendiamo il passaggio dagli annunci alle realizzazioni concrete».
Tommaso Ferrari infine, eletto in consiglio per la lista Verona Civica, che sosteneva Orietta Salemi, auspica «con il nuovo sindaco la massima convergenza sui temi centrali per la città. In particolare, - aggiunge - confidiamo di poter dialogare e lavorare in materia di cultura con proposte concrete all’altezza di Verona, con nuova attenzione a quei patrimoni silenti da riqualificare come il Parco alle Mura. Centrale e urgente – prosegue anche il tema dell’accoglienza proseguendo in coerenza con quanto già attivo, e da non dimenticare l’esigenza di dare un volto europeo alla città scaligera». Secondo Ferrari «nei prossimi cinque anni compito dell’amministrazione sarà quello di far tornare la politica una forza aggregante ed inclusiva e siamo certi che la trasformazione della città non possa passare da divisioni e contrapposizioni personali, ma soltanto dalla forza delle buone idee e dal coraggio di portarle avanti. Ci si può riuscire anche dall’opposizione, conclude – mentre la nostra ambizione è quella di costruire nel tempo un’alternativa di governo per Verona».