Corriere di Verona

Intascò i proventi della tassa automobili­stica, la Corte dei Conti: «C’è danno di immagine» Ex imprenditr­ice ora dovrà risarcire la Regione

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(e.p.) Nel 2013, davanti al gip, aveva patteggiat­o due anni di pena con l’accusa di peculato. Ma i guai, per Daniela Peretti, ex titolare dell’agenzia «Due Pi» di San Giovanni Lupatoto, non erano finiti. Perché anche la procura della Corte dei Conti di Venezia aveva puntato i fari sulla veronese, accusata di aver intascato qualcosa come 280mila euro, omettendo di versare i proventi della riscossion­e della tassa automobili­stica regionale alla quale era stata autorizzat­a nel 2012.

«A seguito dell’inadempime­nto, il dirigente della Direzione Ragioneria e Tributi della Regione Veneto intimava il pagamento delle somme non riversate – ricordano i magistrati contabili veneziani ,maggiorate della penale del 5% e degli interessi al tasso legale del 2,5% annuo. L’importo complessiv­o del debito veniva, pertanto, indicato in 295.462,07 euro». A rimediare al danno economico, nell’immediato, era stata la compagnia assicurati­va della donna che aveva versato 272.090, 72 euro con un bonifico emesso il 3 dicembre 2012 a favore delle casse di Palazzo Balbi. A distanza di cinque anni dai fatti contestati, la procura contabile è tornata a battere cassa: oltre a chiedere la cifra mancante, alla donna è stato contestato anche il danno di immagine «in consideraz­ione sia della delicata posizione del soggetto che, quale agente contabile, avrebbe dovuto diligentem­ente rispondere alla fiducia riposta dai cittadini contribuen­ti sulla regolarità della attività svolta, sia della rilevante entità della somma sottratta, sia della insensibil­ità dimostrata a seguito delle intimazion­i effettuate dall’amministra­zione danneggiat­a». E a inizio mese è scattata la condanna: dovrà versare in tutto 35.112 euro (10mila per il danno d’immagine).

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