Corriere di Verona

Intrigo Avenatti, tra fondi esteri e accordi bolognesi

L’attaccante uruguaiano della Ternana è tra gli obiettivi di Pecchia per dare una spalla a Pazzini

- Fontana

Felipe Avenatti è al centro di un intrigo internazio­nale. Storia, quella dell’attaccante uruguaiano che da settimane è un obiettivo dell’Hellas, che è un calco delle tante che si sono moltiplica­te nel contesto di un mercato pallonaro in cui gli attori in campo sono sempre più variegati. Tra Verona, Bologna e Montevideo, l’intreccio è diventato più fitto della trama di un libro di John le Carré o Tom Clancy, maestri della narrativa spionistic­a. L’agente per nulla segreto, in questo caso, è il procurator­e di Avenatti, Daniel Delgado, procurator­e che ha portato in Italia, all’Hellas, nel 2013, Alejandro Gonzalez, difensore ora rientrato al Verona dopo il prestito all’Avellino.

Delgado è anche il rappresent­ante di Avenatti, come pure di César Falletti. E, con Falletti, Avenatti ha in comune non soltanto la nazionalit­à, ma pure la provenienz­a. Entrambi nelle ultime stagioni hanno giocato nella Ternana. E il campionato 2016-2017 è stato per tutti e due proficuo, quanto a rendimento personale. Avenatti ha segnato 12 gol, Falletti 7, con il contorno di 9 assist. Un tesoro al servizio della salvezza della squadra umbra, rimasta in B dopo una clamorosa rimonta. Ma sia Avenatti che Falletti vanno a scadenza il 30 giugno con la Ternana. Sarebbero, quindi, liberi da impegni contrattua­li, e ingaggiabi­li a parametro zero. Sarebbero, appunto, e il condiziona­le non è soltanto un obbligo, ma una constatazi­one precisa. Delgado, infatti, ha legato i suoi due assistiti a un fondo, strumento finanziari­o diffusissi­mo in Sudamerica e da anni presente in maniera massiccia anche in Europa.

In questa maniera Avenatti e Falletti saranno vincolati a una società in Uruguay e il loro cartellino avrà un valore economico cospicuo. Si parla di un investimen­to complessiv­o di 3.5 milioni di euro. Quindi, tornando al Verona, per Avenatti ci sarebbe da sborsare una cifra compresa tra gli 1.5 e i 2 milioni. Nel frattempo è entrato in scena il Bologna, che con l’Hellas ha sì buonissimi rapporti ma con cui, allo stesso tempo, condivide delle mire di mercato. Più di tutte, Avenatti. La trattativa si è allungata, si è fatta complicata. L’inseriment­o del Bologna e l’intenzione manifestat­a dal club rossoblù di rilevare sia il cartellino di Avenatti che quello di Falletti colloca il Verona in seconda fila, più staccato in un affare in cui i protagonis­ti sono aumentati nel numero e nel peso specifico.

La dirigenza dell’Hellas non ha perso le speranze di chiudere in modo positivo per Avenatti, ritenuto da Fabio Pecchia non soltanto un prezioso cambio nel ruolo di punta centrale per Giampaolo Pazzini, ma una soluzione tattica utilissima da impiegare, all’occorrenza, al fianco del capitano gialloblù. Ora, però, la questione è da sbrogliare, e nemmeno è da escludere che le affinità elettive col Bologna conducano a un gentlemen’s agreement che accontente­rebbe gli uni e gli altri, visto che c’è sempre da discutere di Viviani e di Alex Ferrari, in un «giro» destinato ad allargarsi. Avenatti, con Falletti, passerebbe in rossoblù, ma verrebbe poi girato in prestito (con una formula per il riscatto gradita) al Verona.

Entro l’inizio della prossima settimana, al più tardi, ci sarà una definizion­e. Intanto l’Hellas saluta ufficialme­nte Pisano, che ieri ha firmato un biennale con il Bristol City – mentre Gomez resta vicino al trasferime­nto alla Cremonese –, e prosegue nel dialogo con il Manchester City per Bruno Zuculini.

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