Corriere di Verona

Bessa: «Al Verona con amore. Hanno creduto in me»

- Fontana

Una firma d’amore. Daniel Bessa si lega al Verona fino al 30 giugno 2021. Un prolungame­nto per altri tre anni del contratto in essere con l’Hellas, dopo che il club gialloblù ha riscattato dall’Inter il talento brasiliano per 1.2 milioni di euro: «Era quello che volevo. Trovare una società che ti dà tanta fiducia non è semplice. Il Verona ha sempre creduto in me», dice Bessa, prima di mostrare la maglia su cui è impressa la scadenza del suo accordo con l’Hellas.

Ha girato per l’Europa, dopo essersi affermato nella Primavera interista, allenato da Andrea Stramaccio­ni. Esperienze in tono minore in Portogallo (all’Olhanense) e in Olanda (allo Sparta Rotterdam). La Serie B visitata col Vicenza, il Bologna e il Como. Poi, ecco il Verona e la chiamata di Filippo Fusco, ds che gli è al fianco anche nel giorno in cui Bessa rinnova con l’Hellas: «Per me è stato fondamenta­le – dice di lui –: ha sempre avuto stima nei miei confronti. Un rapporto che non è soltanto profession­ale, ma anche umano». Nella promozione del Verona c’è stato molto di questo ragazzo paulista di nascita, ma cresciuto a Curitiba. Otto gol, un interrutto­re sempre acceso nel gioco di Fabio Pecchia. Sabato, al Bentegodi con il Napoli, ha esordito in A nell’inusuale ruolo di «falso nove», al posto di Giampaolo Pazzini. Scelta che ha scatenato un vespaio e su cui Bessa dice: «Io faccio quello che mi viene chiesto. Sono una mezz’ala, ma se serve occupo altre posizioni. Sono stato impiegato da esterno, nella scorsa stagione. Poi, se mi domandano dove mi trovo meglio, non ho dubbi. A centrocamp­o, certo. Quanto al Pazzo, lui è il nostro capitano, il mio capitano. L’allenatore ha fatto una scelta tecnica. Ora si è tutto risolto».

Polemiche in archivio, dunque, e occhi su Crotone: «Siamo soltanto alla seconda giornata, non è una finale. Con il Napoli abbiamo mostrato personalit­à e coraggio contro una squadra che è tra le più forti non soltanto in Italia, ma anche in Europa. La A è un altro campionato, sia sul piano tecnico che dal lato agonistico. Io mi sento pronto, maturo per affrontarl­o. Al Verona ho fatto il salto di qualità per cui ho lavorato negli anni precedenti. Il mio è stato un percorso e a tutto l’ambiente dell’Hellas devo molto». Bessa si prepara a essere, ancor di più leader in campo del Verona: «Ho un carattere forte. Continuerò sempre sulla mia strada: non ho paura». Sulle sue braccia spicca una marcata tramatura d’inchiostri. Tanti tatuaggi per raccontare il Bessa uomo, i suoi valori, la sua storia: «Quelli a cui tengo di più sono dedicati alla mia famiglia. A mia mamma, a mio papà, a mio fratello, con cui parlo sempre, mi confido, valuto le mie prestazion­i». Raphael Bessa, il fratello di Daniel, è un «mago» del futsal, il calcio a 5, ha vinto la Coppa Italia ad Asti e ha giocato anche nella nazionale azzurra. Stesso destino per il piccolo di famiglia? Un sorriso è la risposta: «Discorso lungo, questo. Ho il doppio passaporto, italiano e brasiliano, ma sono cose complicate, meglio non parlarne, ora: io penso soltanto al Verona».

Daniel Bessa sul suo ruolo Sono una mezz’ala, ma se serve occupo altre posizioni. Dove mi trovo meglio? A centrocamp­o

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 ??  ?? Brasiliano Daniel Bessa, brasiliano di nascita, è alla sua seconda stagione al Verona che l’ha riscattato per 1,2 milioni dall’Inter
Brasiliano Daniel Bessa, brasiliano di nascita, è alla sua seconda stagione al Verona che l’ha riscattato per 1,2 milioni dall’Inter

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