Corriere di Verona

Marta ora è in ospedale a Bassano «Fatemi vedere il corpo di Luca»

Oggi camera ardente, domani i funerali con i rappresent­anti della comunità islamica

- Renato Piva

L’ambulanza passa rapida accanto alla torre radio dell’ospedale San Bassiano; nella luce della sera l’alto pinnacolo ricorda vagamente un minareto. La vettura medica che trasporta Marta Scomazzon si nasconde nella pancia dell’ospedale bassanese. Il ritorno dalla festa della Rambla, insanguina­ta dalla follia del terrorismo islamista, riserva alla ventenne fidanzata di Luca Russo, seconda vittima veneta dell’Isis dopo Valeria Solesin, un’altra tappa.

La casa degli Scomazzon è a cinque minuti da qui, ma per Marta non è ancora tempo di casa. Ha trascorso la notte al reparto di terapia intensiva: «È in una stanza semi intensiva, le servono riposo e tranquilli­tà, ma le condizioni generali sono buone» dice Antonio di Caprio, direttore medico dell’ospedale: troppi i traumi riportati nel giovedì nero di Barcellona, anche se la ferita più profonda i fanatici della morte l’hanno inferta all’anima. Quella richiederà lunghe e attente cure, già iniziate: «Una nostra psicologa affianca la ragazza - ancora di Caprio - e anche i familiari». Ieri, nel cuore del pomeriggio, due medici dell’aeronautic­a militare hanno prelevato Marta, i genitori, Mirco e Roberta, e la zia Lucia, nella capitale della Catalogna. Il volo è atterrato a Istrana, Treviso, alle 18.20. All’aeroporto militare, un medico del San Bassiano ha preso in consegna la paziente, vincolata a una barella, e le cartelle cliniche spagnole.

Praticamen­te impossibil­e pensare che Marta possa partecipar­e alla fiaccolata per Luca, stasera. «Voglio vederlo, me lo faccia vedere» ha chiesto subito al dirigente sanitario. Il corpo di Luca Russo, ancora per stamane, è all’obitorio del San Bassiano: «Mi sono già attivato. Domani (oggi, ndr) ci sarà un consulto con specialist­i e vedremo di fare il possibile». Ieri sera, in corsia, anche l’abbraccio con Chiara, sorella del fidanzato che Marta non ha più.

Altri, molti altri, saranno alla fiaccolata. Da viale dei Martiri fino a piazza delle Libertà, la sera di Bassano si accenderà di centinaia, forse migliaia di fiaccole, dalle 20.30. Quella fetta di città sarà blindata da molto prima: così ha deciso il tavolo tecnico per la sicurezza riunitosi ieri. Polizia, carabinier­i, Finanza, Protezione civile, mitra, vetture blindate e occhi attenti: è attesa una folla e nulla si vuol lasciare al caso. «La piazza sarà sorvegliat­a da tutti e quattro gli angoli», spiega David De Leo, vice questore di Vicenza.

In piazza delle Libertà, nella chiesa di San Giovanni Battista, è stata allestita la camera ardente dove chi vorrà potrà salutare Luca Russo e i suoi 25 anni. Sarà aperta dalle 16 alle 19, ma già ieri, in obitorio, molti sono passati: preghiere, fiori, qualche messaggio. Un messaggio agli idioti del terrore lo la lanciato, ieri, Abderrahim Rom, imam vicentino: «Sono barbari assassini e maledetti. Siamo affranti, ci dispiace troppo per Luca Russo. Che Dio conservi l’Italia dall’odio di quei maledetti». Domani Rom, con altri rappresent­anti e guide spirituali delle comunità islamiche di Bassano, vicentine e di altre città e paesi del Veneto sarà al funerale privato, celebrato dal vescovo Beniamino Pizziol nella chiesa di San Francesco. «La bara di Luca arriverà un’ora prima dell’inizio, per consentire a parenti ed amici di condivider­e ricordi e testimonia­nze. Non è ufficiale ma i familiari sono d’accordo» confida don Andrea Guglielmi, abate di Santa Maria in Colle, da cui dipende la chiesa francescan­a. Al rito privato, scelto dai Russo, parteciper­à il presidente del Veneto, Luca Zaia. Avrà al fianco il ministro dell’Interno, Filippo Bubbico. Tutt’intorno dolore e, probabilme­nte, rabbia.

Strage d i Barcellona La fidanzata della vittima veneta riportata con aereo militare a due passi da casa Le esequie

Prima della cerimonia le testimonia­nze e i ricordi di amici e famigliari

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(Balanza) In ambulanza L’arrivo di Marta e i famigliari all’aeroporto militare di Istrana, da qui sono stati portati al San Bassiano
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La vittima e i familiari In alto, i parenti di Marta fuori dall’ospedale. Sotto, Marta e il fidanzato Luca Russo
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