Sul Garda estate con un turismo da record spinto anche dalla sicurezza
Un nuovo anno da record la stagione 2017, con i numeri delle presenze turistiche sulla sponda veronese del lago che continuano a crescere. Ma più aumenta la concentrazione di massa di turisti, più diventa anche difficile trovare il modo di assicurare «barriere» di difesa dal pericolo di attacchi terroristici.
Per prepararsi a quella che sarà la sfida del futuro anche sul Garda, questa mattina il prefetto vicario Angelo Sidoti incontrerà i sindaci lacustri per la messa a punto di un piano di sicurezza, nella consapevolezza di tutti, però, che bloccare varchi a piazze, spiagge, strade, strutture turistiche o parchi divertimenti, è una missione quasi impossibile, poiché il lago ha caratteristiche molto specifiche.
Il numero di turisti presenti sul Garda, provenienti da tutto il mondo (ma soprattutto dall’Europa), infatti, è imponente: quest’anno cresce di un ulteriore 4%. Se nel 2015 le presenze registrate sulla sponda veneta del Garda sono state 12 milioni, nel 2016 sono cresciute di un ulteriore milione, sfiorando i 13 milioni e quest’anno si stima di superare la cifra di un altro mezzo milione.
Secondo il presidente di Federalberghi Garda Veneto, Marco Lucchini, infatti, la gente non si piega alla minaccia di doversi chiudere in casa per non correre il rischio di attentati. «La paura di attacchi terroristici non sta influenzando il turismo – spiega- anzi la gente non si fa intimorire dagli attentati e non vuole rinunciare a viaggiare e continuare a vivere nel proprio stile di vita. L’Italia, e in particolare il lago di Garda, sono stati negli ultimi tre anni meta privilegiata anche perché non ci sono stati episodi terroristici».
Insomma, il Garda continua a tirare perché vi si percepisce
sicurezza. Ma con le nuove forme di turismo, potrebbero anche allargarsi le maglie dei controlli, poiché sono i documenti identificativi degli ospiti «l’arma» più affilata delle forze di polizia. «Abbiamo registrato dal nostro osservatorio sul turismo – spiega Giovanni Altomare, direttore dell’associazione degli albergatori – che è aumentata tantissimo la gente presente, ma che sceglie sempre più alloggi terzi rispetto agli alberghi. Le strutture ricettive di altra natura sono cresciute come funghi, in misura straordinaria e spropositata e con un numero sempre maggiore di alloggi abusivi, che di certo non comunicano alla questura i dati degli occupanti. Noi siamo molto preoccupati da questo aspetto, perché c’è il forte rischio che si moltiplicano i rischi di “fuga” dalla rete dei controlli».
Si vedrà oggi, quindi, che tipo di strategie verranno messe in atto per una migliore sicurezza delle persone, sebbene siano i sindaci del lago i primi a sottolineare come sia estremamente difficile blindare il territorio dai rischi di questo tipo di guerra.