Non soltanto i colossi Atlantia e Luxottica: Zambon fa shopping in Norvegia, Inglass si allarga in Francia
Quando si parla, invece, di società nostrane che vanno ad acquistare imprese straniere, l’esempio più clamoroso e «oversize» degli ultimi tempi, per quanto non ancora andato a dama, è quello di Atlantia, gruppo delle infrastrutture nella holding Edizione, cioè Benetton, sul colosso spagnolo delle autostrade Abertis. Non fosse altro perché 10 anni fa furono gli iberici a tentare l’acquisto, poi stoppato sostanzialmente dal governo, della rete autostradale italiana controllata da Atlantia.
E ancora, per rimanere nei salotti alti dell’economia regionale (e senza risalire al 1999, quando si comprò l’americana Ray-Ban), viene alla mente Luxottica, che tre anni fa ha acquistato dall’americana Wellpoint il sito di e-commerce glasses.com.
Cambiando comparto, va ricordata la Inglass di San Polo di Piave (Treviso), specializzata nelle camere calde per la produzione di fanalerie per l’auto, che compera in Francia la complementare Erno o, pochi chilometri più in là, la specialista della home automation Nice di Oderzo che rileva, fra gli altri acquisti esteri, la americana HySecurity. Un affare italofrancese, in un campo vicino, è stato anche quello di Came (Dosson di Casier), che ha acquisito le specializzazioni in materia di controllo e protezione degli spazi pubblici di Urbaco. Ancora nel Trevigiano merita un cenno l’intervento di Csm Machinery, che opera nel campo delle resistenze elettriche, nell’incorporare l’americana Oackley Industrial. Per il mobilificio di lusso si può citare il gruppo Zordan, di Valdagno, che ha fatto compere negli Usa e si è presa la Woodways International, mentre, sempre a Vicenza, la farmaceutica Zambon è andata ad acquisire la Nigaard, che ha sede in Norvegia. L’elenco potrebbe continuare.
A far la differenza fra compratori veneti e stranieri non è tanto il numero di operazioni ma, in generale, la minore dimensione delle operazioni.