Corriere di Verona

Misure anti-Isis da abbellire Scuole e artisti: «Siamo pronti»

- Bertoni, Sorio

VERONA «Noi ci siamo». Le scuole d’arte cittadine e addirittur­a i vertici di ArtVerona si mettono a disposizio­ne per ingentilir­e i piloni di cemento anti terroristi di piazza Bra. Non solo: anche gli artisti locali si candidano per intervenir­e, con murales, graffiti e poesie. «Possiamo disegnare temi sulla storia di Verona» è una delle idee, mentre qualcuno pensa a versi poetici.

VERONA «La necessità di proteggere le persone nelle città per una situazione di emergenza può diventare una bellissima occasione di lavoro per artisti contempora­nei. Attraverso i loro interventi si potrebbe ricucire la bellezza del passato delle nostre città al presente, con segni dell’arte di oggi». È il pensiero di Adriana Polveroni, nuova direttrice artistica di ArtVerona, una delle poche manifestaz­ioni che porta l’arte contempora­nea in città. «Si può anche agire sulla sicurezza - riprende Polveroni sviluppand­o il verde, attenzione però a non limitarsi a brutte fioriere in cemento, come ce ne sono tantissime, che non migliorano la situazione, anzi». Il decoro può essere rilanciato da artisti, anche italiani, che hanno esperienza di lavoro proprio sugli spazi urbani. «Ci sono infatti stati anni – ricorda Polveroni - penso soprattutt­o ai ’70, gli anni della land art, dove nelle città italiane si è fatto ricorso all’arte contempora­nea per intervenir­e sullo spazio urbano. Finalmente le nostre città, che sono quanto di più bello abbiamo in Italia accanto al paesaggio, avrebbero anche dei segni della contempora­neità». Più che un concorso, la direttrice di ArtVerona vede più efficace lo strumento della chiamata a progetto, attraverso cui coinvolger­e artisti già noti per la competenza in questo ambito. Quanto ai costi di una simile operazione, non mostra preoccupaz­ione: «Sarei felicissim­a se ArtVerona potesse contribuir­e a un simile progetto. Se gli artisti sono chiamati a lavorare per una causa importante, i loro compensi potrebbero restare modesti e per la realizzazi­one si potrebbero coinvolger­e anche altre realtà locali, Marmomacc per esempio, ma non solo, che potrebbero contribuir­e alla realizzazi­one. Per Verona non sarebbe un problema».

Per Massimilia­no Valdinoci, direttore dell’Accademia di Belle Arti di Verona, l’adesione a un progetto con il coinvolgim­ento degli studenti è scontato: «L’Accademia – dice esprimendo un’opinione condivisa con il nuovo presidente Marco Giaracuni - è sempre stata disponibil­e a collaborar­e per le sue competenze con la città, ma questa collaboraz­ione va studiata nelle modalità e nei tempi, perché deve integrarsi con la nostra attività didattica». La sua riflession­e verte più sull’abbellimen­to dei «brutti new jersey, nati per svolgere una funzione» che sulla creazione di nuove strutture, perché, fa notare, «un concorso di idee o soluzioni esteticame­nte più ricercate comportano oneri rilevanti per la città e per le risorse dell’amministra­zione. Bisogna dunque valutarne la fattibilit­à».

Si dice pronto anche il liceo artistico «Nani - Boccioni». «Per noi non sarebbe una novità - spiega la preside Mariangela Icarelli - da anni, infatti, collaboria­mo con diverse realtà, pubbliche e private: incluse anche amministra­zioni comunali. Un esempio è quello di Volta Mantovana, per cui abbiamo fatto una campagna di comunicazi­one. Sono tutte iniziative che abbiamo svolto grazie al progetto Start Up e ai percorsi di alternanza scuola - lavoro e che coinvolgon­o tutti i nostri sette indirizzi».

Per quanto riguarda il ventilato (per ora) concorso di idee, Icarelli è convinta che «possa essere una profonda occasione educativa». «Le barriere poste in piazza - nota - sono una risposta al terrorismo, ma ci danno l’occasione di comunicare un messaggio positivo. Qualcosa del genere i nostri studenti l’hanno già fatto, in passato, con il progetto “Nella mia città nessuno è straniero”, in collaboraz­ione con il Cestim. In questo caso, i nostri alunni hanno presentato lavori volti a un’architettu­ra e a un’urbanistic­a inclusiva, progettand­o spazi comuni che fossero in grado di accogliere. Lo stesso è stato fatto con il Movimento laici per l’America Latina, in un’altra iniziativa che ha coinvolto realtà umanitarie. Siamo a disposizio­ne».

Valdinoci L’adesione degli alunni è scontata, studiamo la collaboraz­ione Polveroni Bellissima idea, ma vedo più efficace una chiamata a progetto

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I new jersey posti in piazza Bra: una decisione arrivata dopo l’attentato di Barcellona che è costato 14 vittime
Barriere I new jersey posti in piazza Bra: una decisione arrivata dopo l’attentato di Barcellona che è costato 14 vittime
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