Pecchia chiude il caso Pazzini «Testa al Crotone»
Sul Pazzo Pazzini sarà titolare contro il Crotone? Perché no?
Su Nicola Lo conosco, è una bravo tecnico che ha fatto grandi cose
VERONA Fuori c’è stata la burrasca. Dentro, invece, il sereno non se n’è andato: «Con il mercato aperto si ingigantisce tutto», comincia Fabio Pecchia. Riassunto delle puntate precedenti: sabato sera il tecnico del Verona, nella gara con il Napoli che segna il debutto in campionato, decide di non inserire nella formazione titolare Giampaolo Pazzini, capitano e vertice offensivo gialloblù. Lo fa entrare a 20’ dalla fine e il Pazzo, quando realizza il rigore che riduce il risultato, portandolo sull’1-3 a sfavore dell’Hellas, ha un gesto di stizza verso la panchina. Pecchia non agita le acque, né perde la calma, mentre l’ambiente lo mette in croce per la scelta fatta. Alla ripresa degli allenamenti, martedì, pare che il caso sia risolto. Invece è questione di un paio di giorni ed ecco che prendono corpo le indiscrezioni di un Pazzini cercato da altri club, dopo la delusione per il mancato impiego dall’inizio col Napoli. Si parla di Cagliari e Sassuolo, soprattutto. Il Verona fa muro e la versione del club è chiara: il capitano non è in vendita, né lui vuole andarsene. Pecchia, nella conferenza che anticipa la trasferta di domani a Crotone (in tutto questo tourbillon capita che ci si dimentichi che c’è una partita da giocare…) non smarrisce il timone: «Di rumore, all’esterno, ce n’è stato molto, ma qui la settimana è stata normale. Ho gli strumenti per far rendere al meglio Pazzini. Se sarà titolare con il Crotone? C’è un altro allenamento, più la rifinitura. Perché no?». La strizzata d’occhio di Pecchia è un richiamo alla pretattica. Una nuova rinuncia al Pazzo avrebbe degli effetti prevedibili su equilibri e umori della piazza. Tant’è, l’avvocato di Lenola aggiunge: «Pazzini è e resta il nostro capitano».
Pecchia si concede una battuta sui festeggiamenti per il proprio compleanno, giovedì: «Ci siamo abbracciati tutti e con Pazzini ci siamo anche baciati…». Una risata aiuta a distendere i nervi in vista di una gara, quella con il Crotone, che rappresenta il primo scontro diretto stagionale. «Troveremo un ambiente particolare, davanti avremo una squadra che ha costruito la sua salvezza tra le mura amiche dello Scida. Il Crotone è una realtà compatta tra squadra, società e ambiente, conosco bene il loro allenatore, Nicola, che ha fatto grandi cose. Per vincere dovremo fare bene le due fasi». Il Verona, che partirà oggi pomeriggio per la Calabria, ci arriva ancora una volta con una pattuglia di punte ridotta: «Io penso ai giocatori che ho a disposizione», taglia Pecchia, che non ha bisogno di ripetere il concetto di un attacco «corto nei numeri», espresso in queste settimane. L’assalto a Cutrone si è esaurito; la Juventus ha detto di no per Moise Kean, lo stesso ha fatto il Newcastle per Aleksandar Mitrovic. A tornare in voga, così, è il nome di Lucas Boyé, argentino del Torino che sarà pronto dopo la sosta.