Corriere di Verona

Scoperto mentre ruba si butta dal primo piano

Ladro albanese tenta di scappare dalla polizia ma finisce nel vialetto del garage

- Sam. Nott.

VERONA Quando i padroni non ci sono, i topi ballano. Non però nel caso di Rivaldo Deda, albanese 35enne in Italia senza fissa dimora e con un discreto curriculum di furti, che si è dimostrato un «topo» d’appartamen­to alquanto maldestro. L’altra notte, infatti, l’uomo stava tentando un colpo al secondo piano di uno stabile di via Salomoni, quartiere Golosine.

Un tentativo non troppo silenzioso visto che una signora, verso l’una, ha sentito rumori provenire dall’abitazione a fianco, in teoria vuota, visto che i padroni sono in vacanza. Insospetti­ta ha chiamato il 113, che ha mandato tre volanti. Dopo aver bloccato ogni possibile via di fuga, un poliziotto è salito al secondo piano dal balcone, esattament­e come aveva fatto il ladro, e si è introdotto nell’appartamen­to dalla finestra che era stata forzata. A questo punto per il ladro è cominciato un confuso quanto disastroso tentativo di fuga. Deda ha provato a fuggire saltando da un balcone all’altro dello stabile.

Tuttavia, capendo di non poter scappare in quella maniera, ha provato a guadagnars­i l’uscita passando per l’interno dell’edificio ed è piombato al primo piano, in una camera in cui stavano dormendo due persone che svegliate dall’uomo si sono messe a gridare. A quel punto, il ladro maldestro è dovuto ritornare sui suoi passi, ma ormai l’intero edificio si era svegliato e anche dai balconi dei palazzi vicini, la gente lo stava guardando, indicando agli agenti i suoi movimenti.

Infine, dopo aver gridato frasi sconnesse, in un ultimo, disperato tentativo di garantirsi l’impunità Deda si è buttato dal terrazzo del primo piano. Il suo balzo, però, si è trasformat­o in una caduta rovinosa nel vialetto dei garage dove i poliziotti lo hanno raggiunto e finalmente immobilizz­ato. Durante la perquisizi­one gli sono stati sequestrat­i un paio di guanti da lavoro, utilizzati per non lasciare tracce, un coltello a serramanic­o, un grosso cacciavite, una rilevante somma di denaro e vari gioielli rubati nell’appartamen­to.

Ieri mattina, alquanto malconcio, è comparso davanti alla giudice Silvia Isidori per la convalida dell’arresto e la direttissi­ma. Per lui, la giudice ha disposto la custodia cautelare in carcere, in attesa del processo che si terrà il prossimo 30 settembre.

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In aula L’uomo è finito davanti al giudice

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