Chievo, riecco la Lazio al debutto in casa E Meggiorini ricorda il suo assist di tacco
La punta: «È la giocata più bella della mia carriera». Rientrerà in autunno
VERONA Finché qualcuno non s’inventerà un gol da metà campo, o un rigore a occhi chiusi, o una rovesciata da fuori area, ogni vigilia di ChievoLazio farà riavvolgere il nastro a quel 30 agosto 2015, stadio Bentegodi, un 4 a 0 da cassazione e quell’assist volante, di tacco e dalla linea di fondo, senza guardare, di Riccardo Meggiorini. Quel Meggiorini che, se ci ripensa, s’emoziona ancora. E dice: «Quella giocata resta la più bella della mia carriera: spero che i miei compagni possano ripetere la prestazione di due anni fa, perché quando fa bene tutta la squadra ne beneficia anche il singolo e si possono provare anche giocate così spettacolari». Peccato, solo, che sia una vigilia da spettatore, oggi, per l’attaccante della Bassa veronese, 31 anni, 13 gol e 13 assist in 85 gare col Chievo, ancora in recupero dall’infortunio al ginocchio della scorsa stagione (rientrerà tra fine ottobre e novembre, Meggio). Peccato, anche perché sarebbe il calendario stesso a riportare alla mente quella quaterna: era la seconda giornata di campionato all’epoca, è la seconda giornata pure adesso. Ancora ChievoLazio, domani sera, al round stagionale numero 2. Cioè il club della Diga reduce dal successo di Udine e i biancocelesti ancora a rodersi per lo 0-0 con la Spal. Qui Chievo: è tutto okay (e dopo il vano corteggiamento della Samp, ci sarebbe all’orizzonte un rinnovo con adeguamento contrattuale per Inglese). Qui Lazio: bene, ma anche no. Può sorridere, Inzaghi jr, perché ritrova, in regia, quel Lucas Leiva che aveva diretto l’orchestra in Supercoppa con la Juve; con lui dentro, peraltro, Luis Alberto può avanzare sulla trequarti insieme a Milinkovic per sintonizzarsi con Immobile. Può al contempo storcere il naso, Inzaghi jr, perché la Lazio senza Keita (il caso dell’estate) è un po’ meno fantasiosa, ma soprattutto perché Felipe Anderson, l’artista nel saltare l’uomo, resterà out anche a Verona. L’indirizzo, allora? Metterla, soprattutto, su velocità e contropiede. Fattori che non sono bastati, al debutto, perché la porta della Spal, nonostante il record del primo turno di A, 23 tiri di cui 13 nello specchio (7 solo di Milinkovic) n’è uscita immacolata. Un po’ il contrario del Chievo, cinico, due gol a Udine su 4 tiri in porta. Quattro, come i graffi inferti alla Lazio quella sera di due anni orsono. La sera dell’assist di tacco di Meggiorini. Che rimane tra le foto-ricordo più belle dei 16 campionati in A griffati Chievo.